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Sono quattro i progetti di ricerca europei, a cui partecipa l’Università Statale di Milano con i dipartimenti di Chimica, Bioscienze e Scienze veterinarie per la Salute, la Produzione animale e la Sicurezza alimentare, vincitori di un finanziamento Marie Skłodowska Curie International Training Network (ITN), nell’ambito del programma Horizon 2020.
Le azioni Marie S. Curie Innovative Training Networks (ITN) – principale programma UE di finanziamento di progetti proposti da network di organizzazioni per la formazione alla ricerca, accademiche e non – sono di tre tipi: European Training Networks (ETN), rivolte a reti di formazione multi-partner composte da almeno tre beneficiari con sede in tre diversi Stati Membri o Associati dell’Unione Europea, con l’obbligo per ciascun beneficiario di ospitare almeno un ricercatore in formazione, European Industrial Doctorates (EID), per portare i dottorandi “fuori” dal mondo accademico e sviluppare esperienze e competenze nel mondo dell’industria, European Joint Doctorates (EJD) per promuovere la collaborazione internazionale, intersettoriale e multi/interdisciplinare nella formazione dottorale in Europa.
I progetti a cui partecipa l’Università Statale di Milano sono stati selezionati in particolare per l’azione European Joint Doctorates (EJD), per quanto riguarda il progetto TubInTrain, a cui l’Ateneo, con il dipartimento di Chimica partecipa in qualità di coordinatore; mentre gli altri tre progetti sono destinatari di finanziamenti per l’azione European Training Networks (ETN) come beneficiari: si tratta, in particolare, della rete di formazione MagicBullet Reloaded (dipartimento di Chimica), il progetto SAND (dipartimento di Bioscienze) e il progetto EUROVA (dipartimento di Scienze veterinarie per la salute, la produzione animale e la sicurezza alimentare).
I progetti finanziati
Da destra a sinistra, Daniele Passarella, Sara Pellegrino, Graziella Cappelletti, Maria Luisa Gelmi, Francesca Clerici, Stefano Pieraccini
TubInTrain
Il progetto di ricerca TubInTrain si occupa della ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative per indagare, attraverso la creazione di nuove molecole, meccanismi patologici che possano diventare importanti bersagli per la progettazione di nuovi farmaci.
TubInTrain è portato avanti da dieci gruppi di ricerca di fama internazionale insieme a otto atenei europei - tra cui Università di Barcellona, Strasburgo, Osnabruck, Parigi Sud -, due istituti di ricerca - il Paul Scherrer Institute (Svizzera) e il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spagna) - e dieci aziende distribuite in sei diversi Paesi europei. Il progetto coinvolge, in particolare, a livello di Università Statale, quattro gruppi di ricerca di tre differenti dipartimenti: il team di Daniele Passarella, docente del dipartimento di Chimica con il ruolo di coordinatore, il gruppo di Stefano Pieraccini (dipartimento di Chimica), quello di Graziella Cappelletti (dipartimento di Bioscienze) e i gruppi di ricerca di Maria Luisa Gelmi, Sara Pellegrino e Francesca Clerici (dipartimento di Scienze Farmaceutiche).
Finanziato da un’azione Marie S. Curie ITN European Joint Doctorate (EJD), permetterà di arruolare, nei laboratori di ricerca coinvolti, 13 studenti di dottorato che conseguiranno al termine del loro percorso di ricerca e training un titolo PhD conferito da due delle università europee aderenti al progetto. I tredici studenti di dottorato, che saranno reclutati entro il 2019 (per maggiori dettagli contattare il professor Passarella daniele.passarella@unimi.it) saranno coinvolti in un percorso di training non solo su questioni tecnico-scientifiche ma anche su project management, brevettazione e comunicazione dei risultati.
Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Cesare Gennari
MagicBullet Reloaded
Il progetto MagicBullet Reloaded è una rete di formazione alla ricerca nata per sviluppare un nuovo approccio chimico-farmaceutico nella terapia contro il cancro. Il lavoro di ricerca si focalizzerà sull'impiego di composti capaci di riconoscere selettivamente le strutture molecolari presenti sulle cellule tumorali, con conseguente rilascio specifico del farmaco nel tumore e limitando, quindi, la tossicità e i pesanti effetti collaterali della chemioterapia. L’indirizzamento selettivo di molecole citotossiche nel solo sito tumorale rappresenta la realizzazione del concetto di farmaco come "proiettile magico" (magic bullet), concepito più di un secolo fa da Paul Ehrlich, premio Nobel per la Medicina nel 1908.
Finanziato con un’azione Marie S. Curie ITN European Training Networks (ETN), il progetto prevede un programma di formazione di 15 studenti di dottorato per i prossimi tre anni, con l’obbligo per ciascun beneficiario di ospitare almeno un ricercatore in formazione.
L’Università Statale partecipa al progetto come beneficiario con il gruppo guidato da Cesare Gennari del dipartimento di Chimica. Oltre all’Università dell’Insubria, il progetto MagicBullet Reloaded coinvolge anche gli Atenei di Bielefeld, Colonia e Darmstadt (Germania), Budapest (Ungheria), Helsinki (Finlandia), Newcastle (UK), Zurigo Politecnico (Svizzera), insieme alle piccole e medie imprese Heidelberg Pharma e Fraunhofer (Germania), Exiris e Takis (Italia), Philochem (Svizzera) e all’Istituto Nazionale Tumori dell’Ungheria.
Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Thomas Vaccari
SAND
Il progetto di ricerca SAND (Secretion, Autophagy and Neuro-Degeneration) riunisce 22 enti di 12 Paesi, tra università europee e altri centri di ricerca, in un consorzio che si occuperà di malattie neurodegenerative e in particolare di comprendere come il traffico e la degradazione di proteine all’interno della cellula, che sono frequentemente alterati e messi a dura prova durante l’invecchiamento, influenzi la salute dei neuroni e prevenga la neurodegenerazione.
Il progetto – finanziato da un’azione Marie S. Curie ITN - European Training Networks (ETN) – vede l’Università Statale partner beneficiario con il gruppo guidato da Thomas Vaccari, del dipartimento di Bioscienze e il suo “Laboratory of Membrane Trafficking, Signaling and Development”, dove per tre anni uno studente di dottorato studierà il contributo di processi alterati nella neurodegenerazione, come l’autofagia e la degradazione, utilizzando come sistema modello la Drosophila Melanogaster, il moscerino della frutta.
Il gruppo di ricerca del prof. Alberto Maria Luciano
EUROVA
Il progetto EUROVA, European Oocyte Biology Research Innovation Training Net, ha l’obiettivo di creare una consolidata rete di ricerca europea sulla biologia dell'ovocita, la più grande cellula del corpo dei mammiferi, centrale per la vita. La conoscenza e la comprensione dei meccanismi messi in atto durante la crescita e lo sviluppo dell'ovocita, la sua maturazione, fecondazione e la transizione da ovocita a embrione porterà ad avanzamenti nei trattamenti dell'infertilità, nell'allevamento animale, nella conservazione delle specie minacciate da estinzione, nella medicina rigenerativa e nella tossicologia riproduttiva.
Finanziato da un’azione Marie S. Curie ITN European Training Networks (ETN) e coordinato dalla University College Dublin, il progetto EUROVA riunisce nove università, tre centri di ricerca e cinque imprese, distribuiti in nove Paesi europei e due extraeuropei e coinvolge, come beneficiario, il Laboratorio di Biologia della Riproduzione e dello Sviluppo (RedbioLAB) del dipartimento di Scienze veterinarie per la Salute, la Produzione animale e la Sicurezza alimentare e il team di Alberto Maria Luciano, Valentina Lodde e Federica Franciosi.
A livello di progetto, saranno reclutati e formati 15 dottori di ricerca, due dei quali afferiranno al dottorato di Scienze veterinarie e dell'Allevamento dell'Università Statale.
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