Pubblicato il: 22/05/2025
La professoressa Tiziana Borsello con il team di PepTida in occasione della premiazione per Seed4Innovation

La professoressa Tiziana Borsello con il team di PepTida in occasione della premiazione per Seed4Innovation

Esplorare i meccanismi che accomunano le malattie neurologiche e individuare bersagli terapeutici che permettano interventi mirati. E’ l’approccio innovativo che, negli ultimi dieci anni, ha guidato l’attività di ricerca di Tiziana Borsello, docente del dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università Statale di Milano, che ha dedicato la sua carriera di scienziata allo studio dei meccanismi alla base della degenerazione neuronale.

Questo percorso, con un approccio innovativo alle malattie neurodegenerative, ha portato all’identificazione di una proteina chiave, JNK3, coinvolta nei processi patologici di numerose malattie del cervello. Da questi studi nel 2024, è nata la startup/spin off di Ateneo PepTiDa selezionata tra i migliori progetti nelle scorse settimane ai Wipo Global Awards, i riconoscimenti dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale che valorizzano l'uso innovativo e strategico della proprietà intellettuale. 

Espressa prevalentemente nel tessuto nervoso, JNK3 gioca un ruolo centrale nella cascata che, dalla disfunzione sinaptica, conduce alla morte neuronale e alla conseguente perdita delle funzioni cognitive. La sua specificità, ovvero il fatto che è presente quasi esclusivamente nel cervello, la rende un bersaglio terapeutico ideale, permettendo interventi mirati e con minimi effetti collaterali (i cosiddetti off-target effects).

Il gruppo di ricerca della professoressa Borsello, In collaborazione con il professor Daniele Di Marino e il dottorando Nunzio Perta dell’Università Politecnica delle Marche, e con il professor Domenico Raimondo della Sapienza Università di Roma, ha progettato e sintetizzato una nuova classe di peptidi multifunzionali, capaci di inibire selettivamente JNK3. Questi peptidi agiscono su più aspetti della patologia, offrendo un potenziale terapeutico superiore rispetto ai farmaci tradizionali.

Alla luce di questi risultati, nel 2022 è nata l’idea di trasferire i risultati della ricerca dal laboratorio al “mondo reale”. Grazie al programma di scouting SEED4Innovation dell’Università Statale di Milano il progetto è stato premiato ottenendo riconoscimenti anche alla Start Cup Lombardia nel 2023, e nel giugno 2024 nasce la startup PepTiDa, fondata da Tiziana Borsello e Daniele Di Marino.

PepTida è una startup innovativa a vocazione accademica, con l’obiettivo di trasformare la ricerca sui peptidi in terapie concrete per patologie cerebrali complesse, come l’ictus e l’Alzheimer. Il cuore tecnologico della startup è costituito da peptidi progettati per interagire con specifici bersagli molecolari implicati nella disfunzione neuronale, neuroinfiammazione e nell’aggregazione proteica, meccanismi comuni a molte patologie cerebrali. I candidati terapeutici di PepTiDa sono protetti da un portafoglio brevettuale di estensione internazionale.

Purtroppo, solo sei giorni dopo la nascita della startup, il Professor Di Marino è venuto improvvisamente a mancare – spiega la professoressa Borsello -. Un evento doloroso che avrebbe potuto fermare tutto. Invece abbiamo deciso di portare avanti quel sogno con il supporto di Nunzio Perta e Domenico Raimondo, che si sono uniti al progetto con passione e determinazione.  Con noi, anche l’advisor Paola Lanati, esperta di business, che aiuta il team ad orientarsi nel mondo dell’imprenditorialità e nella ricerca di finanziamenti”.

Nel 2025, PepTiDa ha partecipato ai ai Wipo Global Awards. Su 780 candidature da 95 paesi, PepTiDa è finalista nella categoria “Salute” e rappresenterà l’Italia e l’imprenditorialità femminile (la professoressa Borsello è socia di maggioranza) nella cerimonia che si terrà l’11 luglio in Svizzera.

Il passo che ho compiuto, come accademica, nel lasciare la zona di comfort della ricerca di base per entrare nel mondo dell’impresa è stato impegnativo – commenta la professoressa Borsello -, ma nasce dal sogno di trovare soluzioni concrete per migliorare la vita delle persone affette da malattie del cervello, per cui oggi non esistono terapie efficaci. Credo che la ricerca universitaria debba uscire dai laboratori per arrivare là dove può fare davvero la differenza: nella vita delle persone”. 

 “Le potenzialità di PepTida sono molte. Abbiamo infatti scoperto che JNK3 oltre ad essere un bersaglio terapeutico, può anche funzionare come biomarcatore periferico della disfunzione neuronale. Questo apre nuove strade nel campo della diagnosi e del monitoraggio: possiamo misurare i livelli della proteina nel sangue per valutare l’efficacia del nostro inibitore, ma anche di altri farmaci, offrendo uno strumento oggettivo per seguire l’andamento della malattia e della terapia”.

Attualmente PepTida sta presentando il proprio progetto imprenditoriale a business angel e investitori privati italiani per portare a termine la fase preclinica avanzata, con l’obiettivo di avviare la validazione industriale e costruire partnership strategiche per lo sviluppo clinico. Abbiamo scelto di aprirci al panorama internazionale, dove lo spirito imprenditoriale è più ricettivo verso l’innovazione ad alto potenziale di rischio - conclude Tiziana Borsello -. La partecipazione al programma WIPO ci offre un’importante occasione di visibilità globale e ci permette di presentare il progetto ambizioso di PepTida: portare sul mercato una nuova generazione di farmaci peptidici, interamente sviluppati dalla ricerca universitaria italiana, per affrontare malattie cerebrali complesse ancora prive di cura”. 

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