
I rappresentanti degli Atenei europei a ESA25
Una delegazione dell’Università Statale di Milano ha partecipato, anche quest’anno, alla European Student Assembly (EUC Voices) che ha riunito, dal 26 al 28 maggio, a Strasburgo, studentesse e studenti degli Atenei europei coinvolti nella European Universities Initiative, l’iniziativa che sostiene la costruzione di Alleanze transnazionali tra istituti di istruzione superiore, con l’obiettivo di rafforzarne la cooperazione.
Nel Quadro della European Universities Initiative, studentesse, studenti, dottorandi e dottorande della Statale possono beneficiare di molte opportunità internazionali grazie all’appartenenza del nostro Ateneo alla 4EU+ European University Alliance, che – con il Progetto Erasmus+ 1CORE (One Comprehensive Research-Intensive European University) – finanzia attività didattiche internazionali ed esperienze di mobilità breve tra le otto università dell’Alleanza 4EU+.

Giovanni Papani, Rachele Ciocca e Rocco Pavesi a Strasburgo per ESA25
Studenti e studentesse della Statale hanno sempre aderito numerosi e numerose alla possibilità di partecipare a ESA. Quest’anno tra i 230 “delegati” provenienti da 190 Atenei europei che hanno partecipato all’Assembly, tre studiano in Statale. Sono Rocco Pavesi, Rachele Ciocca e Giovanni Papani, che hanno avuto l’opportunità di partecipare ai lavori preparatori online, alla stesura e alla votazione all’interno del Parlamento europeo delle risoluzioni dell’Assemblea, su otto temi centrali per il futuro della società europea.
Con le loro testimonianze, i tre delegati della Statale ci raccontano l’esperienza vissuta e i temi a cui si sono maggiormente interessati.

Rocco Pavesi
Rocco Pavesi, dottorato in Scienze Ambientali
Nella mia ricerca sui temi della sostenibilità spesso mi sento come una goccia nell'oceano. L'ESA ha trasformato questa sensazione: per tre giorni, centinaia di gocce come la mia sono diventate una pioggia torrenziale. La vera lezione è arrivata con il voto finale delle nostre risoluzioni: ho capito che solo con una testardaggine costruttiva e un impegno condiviso quella pioggia può davvero irrigare il terreno del cambiamento.
Da ex-studente Erasmus, ho scelto di contribuire alla nostra policy 2.2, occupandomi della risoluzione "Board the Green Erasmus+ Train". Il nostro obiettivo, ambizioso ma concreto, è stato quello di unire due simboli della gioventù europea, l'Erasmus e l'Interrail, per trasformare la mobilità studentesca in un'occasione di viaggio più consapevole e profondo, che unisca finalmente ecologia e crescita personale.

Rachele Ciocca
Rachele Ciocca, studentessa di International Politics, Law and Economics
ESA è stata un’esperienza che mi ha arricchita sotto molti punti di vista. Come studentessa di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, trascorrere tre giorni nel Parlamento europeo confrontandomi con altri giovani e condividendo visioni sul futuro dell’Europa è stato un momento profondamente significativo per il mio percorso accademico e personale. È questo tipo di scambio che mi dà speranza per il futuro: sapere che le persone conosciute a Strasburgo saranno protagoniste del cambiamento mi fa credere davvero nella possibilità di un’Europa più inclusiva, sostenibile e vicina ai cittadini.
Ho contribuito alla risoluzione “Pink Tax Free: Eliminate Gender-Based Price Discrimination in the EU”, finalizzata a eliminare le differenze di prezzo tra prodotti simili destinati a generi diversi. La proposta prevede un sistema di etichettatura per promuovere scelte di consumo più consapevoli. Mi sta particolarmente a cuore perché le disuguaglianze, spesso invisibili, sono radicate nella quotidianità: riconoscerle e affrontarle è essenziale per costruire una società più equa.

Giovanni Papani
Giovanni Papani, studente di Scienze Politiche e di Governo
La European Student Assembly è stata una boccata d’aria fresca in un periodo come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una generale sfiducia verso la politica e un sempre più diffuso disinteresse verso le istituzioni europee. Conoscere così tanti ragazzi provenienti da ogni angolo d’Europa e del mondo, con i background più vari ma accomunati da una forte voglia di agire mi è servito per riuscire a credere a fondo in ciò che studio”.
Avendo fatto parte del panel “Greener tomorrow”, ho partecipato all’ideazione e alla stesura della risoluzione “Positive Climate Communication Program”, che mira a modificare la strategia comunicativa sul cambiamento climatico, passando da una visione drastica e incentrata sull’angoscia verso l’avvenire ad una più pratica e capace di reimmaginare il futuro. Il problema che abbiamo provato a risolvere è quello della cosiddetta “eco-ansia”, che oltre ad essere dannosa per i singoli, è controproducente per la comunità.
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