Attività di ricerca
Un maggiore coinvolgimento delle Università di ricerca europee nella nuova Autorità UE per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA). Lo chiedono in una dichiarazione congiunta la LERU (League of European Research Universities), di cui l’Università Statale di Milano è membro fondatore, insieme ad EGHRIN - European Global Health Research Institutes Network, rete di importanti istituti di ricerca in Europa per promuovere e sostenere la ricerca e l'innovazione nel campo della salute globale a cui la Statale partecipa in qualità di membro fondatore con il suo MACH - Centre for Multidisciplinary Research in Health Science, e EUHA - European University Hospital Alliance.
Le università, i centri di ricerca e i loro ospedali – si sottolinea nella dichiarazione congiunta dei tre network - hanno avuto un ruolo cruciale nella risposta alla pandemia. Attraverso studi sulle caratteristiche del virus, lo sviluppo di vaccini e nuovi trattamenti, l’analisi di trend epidemiologici e dell’impatto sociale continuano a contribuire in maniera decisiva alla gestione della crisi. Le università multidisciplinari e research-intensive, in particolare, contano su expertise ampie che spaziano dalla medicina alla biologia, alle scienze naturali e sociali, spesso, già organizzate in maniera sinergica all’interno di centri di ricerca dedicati alla salute globale.
Queste competenze ed esperienza – evidenziano LERU, EGHRIN e EUHA - possono e devono essere impiegate per la pianificazione di risposte efficaci a future crisi sanitarie, considerando anche il ruolo indipendente che le università possono svolgere nel definire strategie di governo, potenziali scenari e misure di intervento.
La proposta è quindi di favorire la cooperazione con il mondo della ricerca creando un subgroup incaricato di costruire un ponte tra l’Agenzia HERA e le Università, gli ospedali universitari e i Centri di salute globale, realtà in grado di offrire un contributo puntuale in situazioni di emergenza sanitaria, pandemiche o legate alla crisi climatica rappresentando una risorsa fondamentale al servizio di un’Europa sempre più integrata, anche nella preparazione della risposta a future crisi.
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