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Marta Fumagalli, Stefania Corti, Claudia Verderio, Tiziana Bonifacino.
L’Università Statale di Milano partecipa a due dei sei nuovi progetti di ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica finanziati da AriSLA, Fondazione che sostiene la ricerca d’eccellenza sulla SLA in Italia. Il Bando 2025 ha assegnato complessivamente 830.000 euro a studi che puntano a individuare nuovi biomarcatori, modelli sperimentali e possibili terapie per la malattia neurodegenerativa che in Italia colpisce circa 6mila persone.
Sono 11 i gruppi coinvolti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di avanzare le conoscenze sulla SLA e individuare strumenti diagnostici e terapeutici più efficaci. Tra questi figurano i due progetti Full Grant a cui prendono parte docenti e ricercatrici dell’Ateneo.
DORALS
Coordinato da Marta Fumagalli, docente del dipartimento di Scienze farmaceutiche della Statale. il progetto “DORALS” punta a identificare nuovi biomarcatori per diagnosticare precocemente la SLA e monitorarne la progressione. Lo studio indaga un particolare tipo di vescicole extracellulari generate dagli oligodendrociti, cellule che supportano il sistema nervoso centrale e misurabili anche nel plasma. Precedenti ricerche hanno osservato che, nella SLA, il sistema nervoso fatica a riparare la mielina, con un accumulo di cellule precursori incapaci di maturare. Queste producono vescicole che potrebbero diventare un biomarcatore utile per diagnosi e monitoraggio.
Nel team di ricerca figurano anche Stefania Corti, docente del dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti e del “Centro Dino Ferrari” Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Tiziana Bonifacino (Università di Genova) e Claudia Verderio (Istituto di Neuroscienze, CNR, Vedano al Lambro).
Il progetto ha un valore di 230mila euro e una durata di 36 mesi.
“Siamo profondamente grate a Fondazione AriSLA per questo finanziamento, che rappresenta per noi un’opportunità preziosa per ampliare in modo innovativo le nostre ricerche sulla SLA. Questo supporto rafforza il nostro impegno e potrà aprire nuove prospettive diagnostiche e offrire strumenti più sensibili per monitorare l’evoluzione della malattia e la risposta ai trattamenti”, commenta la professoressa Marta Fumagalli.
PRESTIGIOUS
Coordinato da Ernesto Picardi (Università di Bari), il progetto sviluppa un approccio terapeutico per le forme familiari di SLA causate da mutazioni del gene TARDBP, che codifica per la proteina TDP-43. Le alterazioni di questa proteina inducono la perdita della funzione e la formazione di aggregati tossici nei motoneuroni. L’approccio in studio prevede la modifica dell’informazione genetica a livello dell’RNA tramite proteine ADAR, con l’obiettivo di correggere l’errore molecolare.
Tra i partner figurano Alessandro Barbon (Università di Brescia) e Antonia Ratti, docente del dipartimento di Biotecnologie mediche e Medicina traslazionale e IRCCS Istituto Auxologico Italiano.
Il progetto rientra nella ricerca di base, con un finanziamento di 240mila euro per 36 mesi.
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