Trovare una cura efficace contro la Sclerosi Multipla progressiva entro i prossimi quattro anni, potendo contare su competenze di gruppi di eccellenza internazionali esperti di Big Data genetici e clinici, "screening" di nuovi potenziali farmaci e "validazione" con test in provetta, in modelli animali e su cellule staminali ottenute direttamente dalla cute dei pazienti con MS, riprogrammate dapprima a cellule staminali pluripotenti e quindi a cellule nervose dal team del professor Gianvito Martino dell’Ospedale San Raffaele di Milano e coordinatore del progetto.
È l'obiettivo di BRAVEinSM, Consorzio internazionale a cui partecipa anche l'Università Statale di Milano, che lo scorso 15 settembre, a Londra, ha ricevuto dall'International Progressive MS Alliance ha assegnato un mega finanziamento di 4,2 milioni di euro.
La Sclerosi Multipla progressiva colpisce più di un milione di persone al mondo ed è infatti causata da una degenerazione continua a oggi inarrestabile della mielina che riveste i prolungamenti delle cellule nervose, la guaina che garantisce la sopravvivenza e la trasmissione degli impulsi nervosi tra i neuroni.
La conseguenza di questi eventi degenerativi è la comparsa di lesioni del tessuto cerebrale e spinale, con progressiva perdita delle funzioni motorie e sensoriali, insorgenza di problemi alla vista e all'udito, oltre a deficit cognitivi e neurologici progressivamente sempre più invalidanti.
Per l'Università Statale, a far parte del team internazionale di scienziati ci saranno Maria Pia Abbracchio e Ivano Eberini del dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari, da anni impegnati nello sviluppo di un brevetto di Ateneo sui farmaci riemielinizzanti, ad oggi inesistenti, che riescano a riparare le lesioni demielinizzanti alla base del deterioriamento progressivo del tessuto nervoso.
Mettendo a disposizione questa esperienza pregressa, Maria Pia Abbracchio e Ivano Eberini, insieme ai loro gruppi di ricerca, contribuiranno a identificare e selezionare le molecole maggiormente capaci di penetrare nel sistema nervoso centrale e di interagire con i bersagli biologici coinvolti nella progressione della malattia, stimolando la riparazione delle lesioni mieliniche e i processi neuroprotettivi.
"Per questo genere di approccio sperimentale - afferma Ivano Eberini - è indispensabile avere a disposizione metodi di simulazione in silico che consentano, in tempi brevi ma in maniera affidabile, di scegliere quali molecole portare avanti a discapito di altre, tenendo conto delle loro caratteristiche chimico-fisiche, della loro biodisponibilità e del loro meccanismo d’azione".
Oltre all'Università Statale e all’Ospedale San Raffaele, partecipano al Consorzio BRAVEiSM anche l'Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la UCSF di San Francisco, l'Università La Sapienza di Roma, la McGill University di Montreal, l'Università Pierre et Marie Curie di Parigi, l'IRBM di Pomezia, l'Università di Mainz, l'Università di Mu¨nster e l'Università di Du¨sseldorf.
Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari
Prof. Maria Pia Abbracchio
Tel. 02 503 18304-18355
mariapia.abbracchio@unimi.it
Dott. Ivano Eberini
Tel. 02 503 18256-18362
ivano.eberini@unimi.it
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