Senza titolo 2005, Jannis Kounellis in Statale

La Fondazione Arnaldo Pomodoro e l’Università degli Studi di Milano si fanno promotori dell’iniziativa Jannis Kounellis in Statale, a un anno dalla scomparsa dell’artista, considerato uno i massimi rappresentanti dell’Arte Povera.

A partire dal 20 febbraio, negli spazi del settore didattico di via Festa del Perdono 3, viene esposta al pubblico l’imponente opera Senza titolo (2005) che il pittore e scultore Jannis Kounellis realizzò per gli spazi della prima sede della Fondazione Pomodoro.

Inaugurata lunedì 19 febbraio, alle ore 17.30, alla presenza del rettore Gianluca Vago, dell'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, e del segretario generale della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Carlotta Montebello, l'apertura ufficiale al pubblico è stata seguita dalla proiezione, in Aula Magna, del film Atto unico di Jannis Kounellis - girato da Ermanno Olmi durante l'allestimento, nel 2006 a Milano, della mostra "Atto unico", curata da Bruno Corà e realizzata appositamente per lo spazio della Fondazione Pomodoro di via Solari 35 – e dagli interventi di Arnaldo Pomodoro, Raffaele De Berti, Giorgio Zanchetti.

Alta quasi 5 metri e mezzo, Senza titolo si presenta come una lunga putrella di ferro, che occupa in altezza tutto lo spazio, dal pavimento al soffitto, con in cima una grande risma di fogli da disegno, che piegandosi naturalmente verso il basso formano una sorta di capitello.

L’opera si inserisce perfettamente nell’architettura del nuovo spazio destinato a ospitarla in Statale, progettata da Piero Portaluppi nei primi anni Cinquanta e si aggiunge alle importanti testimonianze di arte del Novecento - da Wildt a Fontana - già presenti nella storica sede della Ca’Granda.

Concessa in comodato gratuito all’Università Statale dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro – che lavora da tempo alla diffusione dell’arte contemporanea fuori dagli spazi espositivi consueti - Senza titolo entra a far parte della collezione permanente d'arte contemporanea negli ultimi anni grazie al progetto La Statale Arte che nasce con la stessa intenzione.

La collezione d’arte contemporanea della Statale comprende già i lavori di Nanda Vigo, Mikhail Ohanjanian - che hanno accettato la suggestione del colloquio tra la monumentalità dell’architettura della Ca’ Granda e le interpretazioni del presente realizzando installazioni site- specific per il grande cortile della sede di via Festa del Perdono – e si arricchirà presto anche di un opera di Paolo Icaro, protagonista dell’ultima edizione de La Statale Arte con il work in progress “Un prato in 4 tempi”.