Zanzara adulta - Esemplare di "Aedes Koreicus"
Studiare l’impatto dell’urbanizzazione sulla diffusione delle zanzare e delle malattie da loro trasmesse in quattro aree cittadine – Città Studi, Bicocca, Orto Botanico di Brera e MIND-Milano Innovation District – per valutare se gli interventi messi in atto per favorire la biodiversità nelle aree urbane e periurbane possano eventualmente avere effetti negativi sulla qualità della vita delle persone.
Questo l'obiettivo del sottoprogetto, guidato da Sara Epis, Nicola Ferrari, Francesco Ficetola e Diego Rubolini, parassitologi, entomologi, ecologi e zoologi dell’Università Statale di Milano, nell’ambito dell’ecosistema MUSA - Multilayered Urban Sustainable Action (Spoke 1, Task 1.2 Urban regeneration safety) – progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che punta a ideare e implementare una serie di azioni integrate per il miglioramento e la rigenerazione urbana dell’area metropolitana di Milano intervenendo su più ambiti (sociale, tecnologico, energetico, climatico).
Come sottolineato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’urbanizzazione può avere un forte impatto sulla diffusione di animali che potrebbero fungere da serbatoi o vettori per una varietà di malattie infettive. Favorire l’innovazione e la rigenerazione di una città incrementando la biodiversità e la presenza di specie animali e vegetali nelle aree urbane e periurbane significa quindi evitare o minimizzare l’introduzione di specie potenzialmente dannose, come appunto le zanzare.
"In particolare, il nostro team di ricercatori, di cui fanno parteanche Paolo Gabrieli, Claudio Bandi, Camilla Della Torre, Raoul Manenti, Agata Negri, Irene Arnoldi, Stephanie Sherpa, Beatrice Bisaglia, Benedetta Barzaghi ed Elisa Fesce – ci spiega Sara Epis – si occuperà di sviluppare sia nuove metodologie per il rilevamento e l'identificazione delle zanzare autoctone e aliene e dei patogeni associati, generando delle mappe predittive del rischio sanitario per le aree periurbane e urbane oggetto di studio, sia strumenti ecocompatibili per colpire specificamente le larve di zanzare (comprese le specie esotiche), basati su un rilascio controllato di bioinsettici. Il progetto, inoltre, prevede l’esecuzione di studi su come sia possibile favorire componenti chiave della biodiversità che si nutrono di zanzare, in modo da limitare la loro diffusione in ambiente urbano”.
Il progetto, infine, svilupperà una miglior connessione tra la società e l'ambiente urbano per migliorare la vita del cittadino anche attraverso il contributo della citizen science, scienza partecipata, che permetterà di realizzare una mappatura della distribuzione di tutte le specie di uccelli nidificanti in città.
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