Pubblicato il: 30/06/2021
La professoressa Patrizia Piacentini, egittologa della Statale, con Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione - Credit foto: Alessandro Cavagna - Stefano Nava- EIMAWA

La professoressa Patrizia Piacentini, egittologa della Statale, con Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione - Credit foto: Alessandro Cavagna - Stefano Nava- EIMAWA

EIMAWA Egyptian-Italian Mission at West Aswan è il nome della missione italo-egiziana, diretta per l’Italia da Patrizia Piacentini, egittologa dell’Università Statale di Milano, che nei giorni scorsi ha ricevuto la gradita visita di Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione dell’Università milanese.

La missione EIMAWA - condotta in collaborazione con Abdelmanaem Said, direttore generale delle Antichità della regione di Assuan e Abu Simbel del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano – si estende su un’area archeologica, scoperta nel 2015 ma indagata sistematicamente dal 2019, di circa 100.000 m² sulla riva occidentale del Nilo nei pressi del Mausoleo dell'Aga Khan III, guida religiosa degli Ismailiti, sepolto in un imponente Mausoleo ultimato nel 1959.
 

La professoressa Abbracchio, accompagnata da Patrizia Piacentini e Abdelmanaem Said, ha potuto visitare le tombe già scavate nell’area di 25 mila m², dove ad oggi sono state individuate, mappate e geo-referenziate circa 300 tombe, in parte scavate nella roccia, in parte sotterranee.

L’area attualmente oggetto di scavo – afferma la professoressa Patrizia Piacentini - è stata per più di un millennio, dal Periodo Tardo Faraonico a quello Tolemaico-Romano (VII sec. a.C.- III sec. d.C.), il vastissimo cimitero per le popolazioni di Assuan. La storia degli abitanti e il ruolo cruciale di Assuan dal punto di vista economico e militare durante quel millennio era in parte conosciuta grazie a papiri e scoperte archeologiche avvenute tanto a Elefantina, l'isola di fronte ad Assuan, quanto nella città stessa. Ma l'anello mancante era il luogo di sepoltura di queste persone: ed è proprio questo che è stato trovato dalla missione EIMAWA”.

Durante la sua visita, la prorettrice Abbracchio non solo ha scoperto le meraviglie delle tombe già scavate, spesso sepolture di famiglia riutilizzate per varie secoli, ammirandone la struttura ed esaminando le numerose mummie e resti umani ricomposti dopo essere stati analizzati dagli antropologi e radiologi componenti di EIMAWA, ma ha potuto anche ammirarne gli splendidi "cartonnage", una specie di cartapesta fatta di lino o papiro mescolata a collanti e poi accuratamente dipinti con colori che sono stati analizzati e assistere in diretta al rinvenimento di oggetti di corredo funerario, come una straordinaria maschera, statuette in legno e blocchi iscritti in caratteri geroglifici.

"È stato emozionante e fonte di grandissima soddisfazione portare i saluti del rettore Elio Franzini ai membri della nostra missione EIMAWA in Egitto, che dimostra ancora una volta la forza della nostra ricerca interdisciplinare e multidisciplinare – aggiunge Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione dell’Università Statale di Milano -. Questa visita mi ha permesso di toccare con mano gli straordinari risultati ottenuti da un team affiatato di nostri egittologi, archeologi, numismatici, topografi, antropologi, radiologi, paleopatologi, botanici, chimici e informatici per un progetto finanziato dal nostro Ateneo sia con il Bando Scavi che con SEED, il Bando Straordinario per Progetti Interdipartimentali lanciato nel 2019. Un ringraziamento particolare va alla professoressa Piacentini che mi ha voluto “a bordo” di questa sua missione, in un luogo così magico per storia, cultura e tradizioni, come la zona di Assuan in Egitto".

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