Pubblicato il: 08/10/2021
Salvatore Veca - Immagine dal sito fondazionefeltrinelli.it

Salvatore Veca - Immagine dal sito fondazionefeltrinelli.it

L’Università Statale di Milano si unisce al ricordo del filosofo Salvatore Veca, scomparso all’età di 77 anni, che, proprio nel nostro Ateneo, conseguì la laurea in Filosofia prima di intraprendere una lunga e importante carriera come accademico, ma anche protagonista del dibattito pubblico, offrendo un contributo di pensiero e riflessione anche alla politica italiana.

Nato a Roma nel 1943, Veca si si laureò alla Statale nel 1966  con una tesi in Filosofia teoretica, condotta sotto la guida di Enzo Paci e Ludovico Geymonat. Dopo la laurea ha proseguito il suo percorso in Ateneo dove fu docente di Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze politiche dal 1978 al 1986, dopo una parentesi tra il 1974 e il 1978 all’Università della Calabria e all’Università di Bologna. Di lui viene sottolineato il contributo alla conoscenza, in Italia, del pensiero di John Rawls, il celebre filosofo americano che nel 1971 pubblicò il volume “ A Theory of Justice” che proprio Veca fece conoscere in Italia negli anni ‘80.

Dopo gli anni all’Università Statale, Veca è stato docente prima all’Università di Firenze e poi di Pavia, dove è anche stato preside della Facoltà di Scienze Politiche e prorettore Vicario all'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia dal 2005. E' stato anche presidente della Fondazione Feltrinelli e presidente della Casa della Cultura di Milano, ruolo che ricopriva tuttora.

Il rettore dell'Università Statale Elio Franzini, anch'egli filosofo e docente di Estetica, dedica questo pensiero al collega, appena scomparso: "Ricordare Salvatore Veca significa immergersi nelle tensioni culturali del nostro tempo. Vivere queste tensioni significa per Veca uscire dal conformismo filosofico, vero male, come giustamente osserva, del nostro tempo, incapace di seguire la passione dei problemi a favore della piattezza del metodo, incapace di quella "eresia", di quella inquietudine che sono il vero nutrimento del pensiero. Con la scomparsa di Veca il nostro Paese perde un intellettuale lucido e coraggioso, una persona capace al tempo stesso di analizzare problemi complessi e di sorridere al mondo".