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Fabrizia Bonacina, ricercatrice del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, tra i vincitori del premio Roche
Sono 8 i vincitori della sesta edizione del bando “Fondazione Roche per la ricerca indipendente”. Si tratta di ricercatori under 40 provenienti da tutta Italia che con i loro progetti ambiscono a migliorare la salute e il benessere dei pazienti in aree ad alto bisogno: oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze, malattie ereditarie della coagulazione, Covid, digital health e medicina personalizzata (PHC). Tra i vincitori del bando promosso da Fondazione Roche, anche un progetto della dottoressa Fabrizia Bonacina dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito dell’onco-ematologia.
Il progetto ha l’obiettivo di studiare le alterazioni nelle cellule immunitarie dei guariti dalla leucemia offrendo nuovi scenari diagnostici, terapeutici e d’informazione sul loro rischio cardiovascolare. La ricerca di nuove terapie per la cura della leucemia linfoblastica acuta assicura un futuro a molti bambini, ma meno note sono le loro conseguenze a lungo termine. L’irradiazione e il successivo trapianto di cellule staminali rappresentano la terapia con più alta probabilità di complicanze nell’età adulta, in particolare a carico del sistema cardiovascolare.
Fabrizia Bonacina ricopre il ruolo di Ricercatore (RTD-B) presso il dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari (DiSFeB) della Statale. Ha conseguito la laurea in Farmacia nel 2012 e il Dottorato di Ricerca in Scienze Farmacologiche presso l'Università degli Studi di Milano nel 2016. Grazie a numerose collaborazioni nazionali e internazionali, l’attività di ricerca della dr.ssa Bonacina è prevalentemente dedicata allo studio della risposta immunitaria nelle patologie cardio-metaboliche allo scopo di identificare nuove terapie.
"È per me un onore ricevere il premio del bando Fondazione Roche per la Ricerca – commenta Fabrizia Bonacina - e un orgoglio rappresentare il progetto vincitore, che nasce dalla volontà di combinare competenze ed esperienze differenti, quella clinica rappresentata dal dottor Alessandro Cattoni, pediatra endocrinologo, e dalla dottoressa Adriana Balduzzi, responsabile dell’Unità di Trapiantologia, presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Milano-Bicocca (Fondazione MBBM dell’ospedale San Gerardo di Monza), e quella sperimentale del nostro gruppo presso il DiSFeB dell’Università degli studi di Milano per affrontare le esigenze che la guarigione dalla leucemia pone riguardo la gestione del rischio di sviluppare patologie tipiche dell’età adulta, come quelle cardiovascolari”.
Il dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari nasce nel 2012 dall’aggregazione di settori scientifico disciplinari attivi nelle scienze biologiche e del farmaco caratterizzati da comuni interessi di ricerca scientifica di alto profilo. Il dipartimento rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale per le attività di ricerca nell’ambito della salute e della farmacologia di precisione nonché nel contesto culturale della società civile per ciò che attiene le scienze biologiche applicate alla salute umana, alla prevenzione delle malattie e alla progettazione ed uso di farmaci e prodotti per la salute.
Il dipartimento è costantemente impegnato a consolidare e rinnovare il suo portfolio variegato di competenze tecnico-scientifiche di interesse per le aziende del settore farmaceutico, nutraceutico, biotecnologico, diagnostico e cosmetologico e a svolgere un ruolo chiave nelle attività didattiche relative ai corsi di studio della Facoltà di Scienze del farmaco e al corso di dottorato in Scienze farmacologiche, biomolecolari, sperimentali e cliniche.
“Il nostro dipartimento ha da sempre puntato sulla ricerca di qualità dei giovani – commenta Monica Maria Grazia Diluca, docente di Neurofarmacologia e direttore del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano – ed è pertanto un privilegio ospitare un progetto guidato da una giovane ricercatrice di grandissimo talento che ha la grande potenzialità di aprire nuove prospettive per il miglioramento della qualità della vita di pazienti pediatrici guariti dalla leucemia linfoblastica acuta”.
Dal suo lancio ad oggi, il Bando “Fondazione Roche per la Ricerca indipendente” ha stanziato oltre 4 milioni di euro, affermandosi come una delle iniziative di maggior successo in questo ambito: sono stati più di 2300 i progetti presentati, di cui 263 solo per questa edizione, e 56 quelli finora finanziati.
I ricercatori vincitori premiati oggi, 6 ricercatrici e 2 ricercatori under 40, provengono da differenti istituti di ricerca italiani: Simona Francia, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova; Stefania Faletti, Istituto Europeo di Oncologia di Milano; Valentina Tedeschi, Università degli Studi di Napoli Federico II; Cristina Olgasi, Università del Piemonte Orientale di Novara; Danilo Buonsenso, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma; Francesco Salton, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina di Trieste; Virginia Brancato, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Milano. I progetti vincitori, che saranno realizzati in Italia, propongono nuovi studi nelle aree terapeutiche oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze, malattie ereditarie della coagulazione, Covid, digital health e medicina personalizzata (PHC).
l fine di continuare a garantire la massima trasparenza nell’interazione e nella collaborazione con la classe medica, le strutture ospedaliere e gli enti di ricerca, il processo di valutazione e selezione dei progetti è stato affidato anche per questa sesta edizione al prestigioso partner internazionale Springer Nature, leader nel mondo della ricerca e dell’educazione scientifica, garante di imparzialità e terzietà.
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