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Comprendere i comportamenti di risparmio domestico può fornire un contributo per migliorare le politiche energetiche: se ne è occupato uno studio, pubblicato sulla rivista Energy Policy e condotto dai ricercatori della Cattedra di Psicologia sociale del dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università Statale di Milano (Paolo Inghilleri, Marco Boffi, Nicola Rainisio, Linda Pola) insieme ai ricercatori dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica dell’ENEA - Dipartimento Unità per l'efficienza energetica (Maura Liberatori, Ilaria Sergi). Lo studio ha indagato le differenze di genere nei consumi domestici di energia, evidenziando come la maggiore autoefficacia psicologica delle donne possa rappresentare un elemento chiave nel favorire la promozione di comportamenti sostenibili.
La collaborazione tra Statale e Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica dell’ENEA ha avuto l'obiettivo di integrare le competenze tecniche in materia ambientale con una lettura psico-sociale dei meccanismi che favoriscono l'adozione di comportamenti sostenibili, oggetto dei due report "Promuovere i comportamenti di risparmio ed efficienza energetica" e "L'energia tra valori individuali e comunitari" realizzati nell'ambito della Campagna Nazionale per l'informazione e la sensibilizzazione sull'Efficienza Energetica Italia in classe A.
La ricerca ha, nello specifico, ha quindi esplorato la relazione tra genere, autoefficacia e comportamenti di risparmio energetico a livello familiare. L'indagine è stata condotta con 155 persone appartenenti a 59 nuclei familiari, 48,8% uomini e 51,5% donne che coprono diverse fasce di età (35.5% 18–37 anni, 36.1% 38–57, 28.4% over 58, 7,8% over 78). I partecipanti sono tutti residenti in Lombardia, 66,1% in appartamento e 32,2% in unità indipendenti. I risultati dello studio indicano che le donne hanno comportamenti più sostenibili nell'indossare abiti più pesanti durante l'inverno e nell'utilizzare i grandi elettrodomestici a pieno carico. Inoltre, sebbene uomini e donne attribuiscano pari importanza alla riduzione dei consumi energetici, le donne mostrano una maggiore autoefficacia per la sostenibilità, ovvero la convinzione di potere raggiungere buoni risultati in quest'ambito.
“I dati – spiegano i ricercatori della Statale - suggeriscono che la maggiore sostenibilità delle donne non è uniformemente diffusa nei comportamenti domestici né connessa con la percezione di importanza del tema, ma è invece dovuta alla percezione di potere avere un impatto concreto coi propri comportamenti. Le differenze con studi in altri contesti nazionali indicano che è fondamentale tenere in considerazione la cultura locale e nazionale: il ruolo delle donne italiane nell'economia domestica può essere un fattore che favorisce l'autoefficacia nei comportamenti privati, che non si trasferisce automaticamente in quelli pubblici. Lo studio indica che la promozione di una prospettiva di genere è un fattore chiave nella progettazione di politiche di sostenibilità a livello individuale, familiare e comunitario. Inoltre, evidenzia la necessità di strategie specifiche dedicate ai singoli obiettivi e comportamenti di risparmio energetico domestico”.
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Marco Boffi
Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali
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