Alcuni scorci ed edifici della città ucraina di Mykolaiv
Contribuire alla ricostruzione postbellica di Mykolaiv, città ucraina fortemente colpita dalla guerra, adottando un approccio di analisi human centered che ha coinvolto direttamente gli abitanti e la loro percezione degli spazi urbani per comprendere il valore psicologico dei luoghi nei percorsi di ricostruzione urbana post-bellica.
È l’obiettivo dell’analisi di un gruppo di ricerca interateneo composto dagli psicologici sociali e docenti del dipartimento di Beni culturali e ambientali dell'Università Statale di Milano – Marco Boffi e Nicola Rainisio - e dagli architetti e urbanisti del Politecnico di Milano -Barbara Piga e Gabriele Stancato - da circa dieci anni impegnati su progetti interdisciplinari dedicati al legame tra spazio e comunità, tra progettazione dei luoghi e benessere.
L’analisi si inserisce nell’ambito di una collaborazione con il Politecnico di Milano e la Fondazione Transform Transport (legata a Systematica). Promossa da Urban Regeneration dello Spoke1 dell’ecosistema MUSA finanziato dal PNRR, ha trovato un’applicazione nell’ambito del programma UN4UkrainianCities promosso da UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) per la città di Mykolaiv.
I risultati dell’analisi sono entrati a far parte dello studio per il concept master plan della città di Mykolaiv, coordinato da One Works Foundation e One Works in collaborazione con Politecnico di Milano, LIUC Università di Castellanza, Systematica, LAND e GISDevio. La ricerca è stata poi presentata in occasione del New European Bauhaus Festival (NEB), tenutosi a Bruxelles nell’aprile del 2024.
“L’evento al NEB – ci raccontano Marco Boffi e Nicola Rainisio – si è articolato in una prima parte in cui abbiamo coinvolto le comunità locali in un sondaggio online di valutazione delle aree urbane di Mykolaiv, e una seconda parte in cui alla presentazione dei risultati del sondaggio, è seguita l’identificazione delle priorità di intervento per la ricostruzione della città sulla base di aspetti psicologici, urbanistici e storici”.
Utilizzando la metodologia exp-EIA©, brevetto di Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano, il team di ricerca ha mappato e confrontato quindi le percezioni degli spazi urbani della città ucraina, facilitando di conseguenza la condivisione di prospettive e di idee sui processi di ricostruzione e rigenerazione urbana, attente al benessere degli abitanti. “Questa analisi – proseguono i due docenti della Statale - ha dimostrato un’intensa relazione affettiva tra gli abitanti di Mykolaiv e i siti del proprio patrimonio culturale cittadino come la Shukhov Tower, il Mykolaiv Observatory, il sito archeologico Dykyy Sad, l’House of Naval Officers, l’Old Navy Barracks Complex, il Former Mariinsky Gymnasium e l’House of Workers, siti dall’elevato valore identitario e percepiti con emozioni particolarmente positive. Anche se ora sono chiusi o danneggiati, le persone si sentono fortemente legate a tutti questi siti, sia come architetture storiche che come riferimenti culturali della propria comunità di appartenenza”.
“In questo momento, i nostri dati - conclude Barbara Piga - stanno confluendo nell’implementazione del masterplan di ricostruzione della città di Mykolaiv, e i risultati integrati di tali analisi, insieme a tutti gli altri aspetti rilevanti da considerare nei processi di progettazione urbana, contribuiranno a promuovere un approccio sempre più partecipato al miglioramento della qualità di vita in città e, quindi, del benessere delle persone”.
Contatti
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Marco Boffi
Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali
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