Pubblicato il: 25/08/2021
Il logo della rete Scholars at Risk

Il logo della rete Scholars at Risk

L’Università Statale di Milano aderisce all’appello della rete Scholars at Risk, la rete internazionale di  Università ed Enti di ricerca - di cui l’Ateneo fa parte nella sua sezione italiana - per sostenere e difendere i principi della libertà accademica, con cui viene chiesto ai governi europei e alle istituzioni della Ue di intraprendere azioni urgenti a tutela di studenti, studiosi e ricercatori in Afghanistan.

L’appello internazionale evidenzia come molte di queste persone abbiano collaborato negli ultimi anni con organizzazioni internazionali e istituzioni europee per costruire un nuovo Afghanistan rispettoso dei diritti. Oggi, con la conquista del potere da parte dei Talebani, la loro incolumità è a rischio.

Da qui la richiesta di azioni tempestive, tra cui: la prosecuzione dei voli di evacuazione il più a lungo possibile includendo anche studiosi e ricercatori; aumentare le quote di rifugiati accolti, tra cui anche gli studiosi, e favorire il ricongiungimento con le famiglie; creare percorsi complementari di uscita dal Paese per coloro che possano dimostrare di avere istituzioni o enti pronti ad accoglierli; stabilire borse di studio da parte delle istituzioni UE per studiosi afghani.

Le istituzioni aderenti alla Scholars at Risk sottolineano come la finestra in cui intraprendere queste azioni si sta rapidamente chiudendo ed è per questo necessario agire tempestivamente. "L'erosione della situazione in Afghanistan rappresenta una minaccia non solo per la vita dei nostri colleghi ancora in Afghanistan, ma per il futuro di quel Paese. La leadership morale dell'Unione europea, compreso il suo impegno per i diritti umani, lo stato di diritto e il multilateralismo, è necessaria ora più che mai ed è imperativo vedere tali impegni messi in pratica in questo momento di crisi".

Il testo integrale dell'appello "Urgent appeal to European Governments and EU Institutions: Take Action for Afghanistan’s scholars, researchers, and civil society actors".

 

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