Pubblicato il: 27/11/2020
L'area del Medioriente sul mappamondo

L'area del Medioriente sul mappamondo

Un anno particolare, segnato dall'emergenza Covid, ma per Bashar, Georgina, Kinda e Raza, il 2020 è comunque un anno importante: da poche settimane sono arrivati a Milano, dalla Siria, e all’Università Statale proseguiranno i propri studi.

Tutti di nazionalità siriana, sono arrivati nel nostro Ateneo grazie all’iniziativa promossa dalla Statale per consentire a giovani studenti  siriani, distintosi per opere di volontariato o in situazione di difficoltà, di continuare i propri studi interrotti beneficiando di  una borsa di studio. Proprio per permettere a questi ragazzi di costruire il proprio futuro nasce il "corridoio educativo" tra Siria e Italia attraverso l’intermediazione del Monastero di Mar Musa, fondato da padre Paolo Dall’Oglio per promuovere la convivenza tra popoli e religioni.

Grazie all’impegno della prorettrice all’Internazionalizzazione, Antonella Baldi è stato stabilito un collegamento con il Monastero consentendo, già lo scorso anno, a due studenti siriani di ottenere una borsa di studio ed un alloggio grazie ai quali sono riusciti a raggiungere l’Italia con un regolare visto per studio ed ad iscriversi all’Università Statale.

La collaborazione è stata rafforzata e quattro giovani, quest’anno, sono arrivati nel nostro Ateneo. Gli abbiamo chiesto di raccontarsi e raccontarci i loro sogni e le loro ambizioni.

Bashar Louis, 24 anni, studente di Informatica

“La vita può essere molto dura, ma non mollare mai e ricorda sempre che le cose bisogna sudarsele". Sono Bashar Louis, uno studente siriano dell'Università degli Studi di Milano. Frequento un corso di laurea magistrale in ingegneria informatica, dopo aver conseguito una laurea quinquennale di primo livello in ingegneria del software presso l'Università Al-Baath di Homs, in Siria. Sono una persona molto diligente, sono riuscito a superare ogni ostacolo con coraggio. Nonostante la crisi siriana, la migrazione e tante esperienze difficili, ho sempre voluto eccellere nello studio universitario e, per accrescere le mie competenze, in Siria ho lavorato come informatico in una società locale.Ho avuto la fortuna di fare volontariato nel campo dell'insegnamento e della cura di bambini autistici, portatori di handicap, con sindrome di Down e problemi mentali. Sono davvero grato della borsa di studio che mi permette di proseguire gli studi alla Statale, dove tutto mi sembra perfetto: dai professori, al sistema di istruzione a ogni minimo dettaglio! Impossibile esprimere in poche righe la mia sconfinata passione: quello che voglio di più sono un lavoro dignitoso e la possibilità di fare un dottorato. Spero di incontrarvi tutti e stringere nuove amicizie.

Georgina Mbayed, 28 anni, studentessa in Management of Human Resources

Mi sono laureata in Sociologia alla Facoltà di lettere dell'Università di Aleppo nel 2015. Ho lavorato nel campo umanitario, progettando, istituendo e poi gestendo due centri sociali in un'area colpita dalla guerra. Entrambi ospitavano 300 bambini vulnerabili e 15 dipendenti. Nel 2017 ho finalmente trovato il tempo di lavorare e studiare. Ho iniziato un corso di laurea magistrale in economia, ma con l’istituzione di un nuovo centro in un'altra zona, mi è stato offerto un ruolo di supervisione a tempo pieno. Era un centro importante per le particolari e crescenti esigenze della popolazione locale; così, purtroppo, ho dovuto lasciare gli studi dopo appena un anno di corso. Inoltre, ho avuto la fortuna di essere chiamata a rappresentare la mia comunità a un pellegrinaggio per la pace in Corea del Sud: un'iniziativa a favore della pace tra Corea del Sud e Corea del Nord e per tutti i paesi in guerra. Recentemente, dopo che la situazione in Siria si è stabilizzata, ho deciso di investire su me stessa iscrivendomi a un corso di laurea magistrale in gestione delle risorse umane e grazie a una borsa di studio della Statale sono arrivata a Milano per perseguire il mio obiettivo: diventare una donna ancora più indipendente e di successo.

Kinda Ibrahim, 23 anni, studentessa di Medicina

Sono arrivata  da Damasco e sto scoprendo Milano. Sono una studentessa di Medicina al 50%, perché sono un milione di altre cose per l’altra metà. Adoro la pittura, l'arte e tutto ciò che ha a che fare con i colori e il disegno. Un’altra mia passione è la musica: adoro cantare e ascoltare ogni genere musicale. E naturalmente Il il cibo, il mio grande amore. Quindi non ci metterò molto ad ambientarmi in Italia! Ultimo, ma non meno importante, il volontariato, un piacere per me.

Razan Rabahea, 22 anni, studente di Fisioterapia

Vengo dalla Siria, dalla bella cittadina di Homs, e sono in Italia per continuare i miei studi. Crescendo ho sempre provato felicità e amore aiutando gli altri. Un sorriso, un grazie di un vecchio, un bambino, un amico o chiunque altro bastano ad accendere la speranza nel mio cuore. Sono una persona avventurosa, amo ogni genere di attività e di avventure. Il volontariato è diventato parte di me. Ecco Razan in poche parole.

 

Oltre al progetto con il Monastero di Mar Musa e all’accoglienza di studenti rifugiati grazie a borse CRUI, la Statale ha partecipato al progetto University Corridors for Refugees (UNICORE 2.0) di Unhcr e che coinvolge dieci atenei italiani. Grazie a UNICORE, a settembre sono arrivati all’Università Statale due studenti di nazionalità etiope, Samuel e Sabir, iscritti rispettivamente ai corsi di laurea magistrale in Biotecnologie Farmaceutiche e in Relazioni Internazionali, entrambi erogati in lingua inglese,  Attualmente l’Ateneo sta lavorando alla nuova edizione del progetto, UNICORE 3.0.