L’Università Statale di Milano torna a celebrare il 25 aprile con un video in cui Rosario Tedesco - attore, regista e tra i fondatori, insieme ad Alberta Bezzan e Rossella Tansini dell'Associazione culturale TRACCE - legge la Lettera della ragazza di Ostia, viaggiando nel tempo della memoria con sullo sfondo i cortili e le aule della sede storica di via Festa del Perdono 7.
La "Lettera della ragazza di Ostia" è un brano tratto da Il Vicario di Rolf Hochhuth, uno dei più noti drammaturghi tedeschi del secondo dopoguerra, scomparso nel maggio 2020.
L'opera teatrale racconta la storia di due ragazzi – un soldato tedesco e un prete italiano – che apprendono, mentre l'Europa brucia divorata dalle fiamme del nazifascismo, che si diventa uomini solo assumendosi la responsabilità delle proprie azioni e non nascondendosi dietro la propria "divisa". La "Lettera della ragazza di Ostia" è il canto di addio all'amato da parte di una giovane donna in partenza per Auschwitz, inserita da Hochhuth nell’opera “Il Vicario”, insieme ad altre lettere e testimonianze di deportate e deportati.
Il contributo video realizzato da Rosario Tedesco si inserisce nell'ambito di una partnership tra l'Ateneo milanese e l’Associazione culturale TRACCE, che il prossimo 10 giugno coinvolgerà gli studenti dell'Università Statale nella prima edizione di Due dentro ad un foco (Dante, Inferno, canto XXVI) / Storie di pietra, progetto narrativo di Rosario Tedesco, da un'idea di Rossella Tansini. Il percorso sarà accompagnato musicalmente anche da un ensemble del Conservatorio di Milano, diretto da Lydia Cevidalli.
Nato con l'obiettivo di preservare la memoria delle vittime dei regimi nazifascisti del 20° secolo – ebrei, partigiani e oppositori politici – "Due dentro ad un foco" offre un attraversamento urbano, lungo un tragitto che partirà da zona Repubblica per concludersi al Binario 21 del Memoriale della Shoah di Milano, passando da Porta Venezia, piazza Lima e piazzale Loreto, in cui spettatori e narratore andranno alla scoperta delle pietre di inciampo, preziose tracce delle storie di vittime e carnefici che emergendo lentamente dal silenzio diventano le voci di una coscienza collettiva, fatta di contrasti, pietà e oblio.
Sul sito dell'Associazione Culturale TRACCE, maggiori informazioni e aggiornamenti sul progetto "Due dentro ad un foco / Storie di pietra".
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