Pubblicato il: 11/03/2020
In laboratorio

In laboratorio

Seguire le raccomandazioni per la prevenzione dei tumori pubblicate dal World Cancer Research Fund (WCRF) riguardanti composizione corporea, attività fisica e dieta protegge le donne dal tumore della mammella

A dimostralo lo studio, in parte supportato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e pubblicato sulla rivista Nutrients, condotto dai ricercatori della S.S.D. di Statistica Medica e Biometria dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e del dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell'Università degli Studi Milano, in collaborazione con altri centri di ricerca italiani e svizzeri, tra cui il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l'Istituto Nazionale Tumori "Fondazione Pascale" di Napoli e l'Università di Losanna (Svizzera).

Alla luce delle evidenze scientifiche che legano sedentarietà e diete ricche di alimenti ad alta densità energetica a sovrappeso e obesità, fattori di rischio noti per molti tumori, e dei dati relativi a singoli alimenti e nutrienti, il World Cancer Research Fund ha stilato una serie di raccomandazioni per la prevenzione sul cancro. 

Tali raccomandazioni indicano di mantenere un peso corporeo "salutare" durante tutta la vita (in particolare, non aumentare più di 5 kg rispetto ai 18 anni), svolgere attività fisica, seguire una dieta ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi, limitare il consumo di cibi "fast-food" e alimenti trasformati (ricchi di grassi, zuccheri o amidi) e di carni rosse (specialmente salumi e carni conservate), evitare il consumo di bevande zuccherate e alcool, e, per le madri, allattare al seno (non solo per la prevenzione dei tumori della mammella e dell'utero nella madre ma anche per i benefici per la salute del bambino). 

"Abbiamo analizzato i dati di oltre 3000 donne con tumore della mammella e 3400 donne sane partecipanti a uno studio multicentrico italiano e svizzero, e abbiamo definito per ogni donna un punteggio che misura l’aderenza alle raccomandazioni del WCRF" – spiega la dottoressa Federica Turati dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, primo autore dell’articolo. Le donne con una maggior aderenza alle raccomandazioni del WCRF avevano un rischio ridotto del 40% di sviluppare il tumore della mammella rispetto alle donne con una bassa aderenza"La protezione non era legata a una specifica raccomandazione, bensì all'insieme delle raccomandazioni. Questa osservazione è in linea con gli approcci scientifici più recenti, che sottolineano l'importanza dello stile di vita nel suo complesso, piuttosto che di singoli comportamenti, nella prevenzione dei tumori e anche di altre patologie metaboliche e cardiovascolari.

I ricercatori hanno inoltre condotto una ri-analisi sistematica di tutti gli studi disponibili sull'argomento, portati avanti in Europa e America. "L'analisi combinata di 16 studi epidemiologici, compreso quello italiano e svizzero, per un totale di più di 37 mila donne con tumore della mammella, indica che le donne che seguono le raccomandazioni del WCRF hanno un rischio ridotto di circa il 30% di tumore della mammella rispetto alle donne che non le seguono" – aggiunge la dottoressa Turati. 

"Uno dei punti di forza di questo studio – ha dichiarato Francesca Bravi, ricercatrice di Statistica medica all'Università degli Studi di Milano – sta nell'aver incluso tutti gli studi pubblicati sull'argomento e di averli analizzati in modo sistematico e trasparente, ottenendo in tal modo stime di rischio basate su ampia casistica".

In Italia, il tumore della mammella è il tumore più frequente, con oltre 50 mila nuovi casi stimati nel 2019, e rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne. I principali fattori di rischio per questo tumore sono legati alla vita riproduttiva della donna e alla genetica, e quindi difficilmente modificabili. "Il nostro studio dà un importante messaggio di salute pubblica, indicando la possibilità di agire su quella parte di fattori di rischio "modificabili", quali dieta, attività fisica e peso corporeo, per ridurre l'incidenza del tumore della mammella" – spiega Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica ed epidemiologia all'Università degli Studi di Milano e coordinatore del progetto. 

Le raccomandazioni del WCRF sono intese alla riduzione dell’incidenza dei tumori in generale e la loro adozione è potenzialmente in grado di proteggere non solo dal tumore della mammella ma anche da altre forme tumorali, come già alcune ricerche stanno dimostrando.

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