Pubblicato il: 22/10/2024
Un particolare della locandina della mostra "Animaliumani".

Un particolare della locandina della mostra "Animaliumani".

Dal 28 ottobre all'8 novembre, presso la Ex-Fornace di Milano, la mostra Animaliumani offrirà ai visitatori e visitatrici un percorso visivo che mette in discussione le convenzioni artistiche e filosofiche legate al ritratto. L’esposizione è frutto della collaborazione tra il Municipio 6 del Comune di Milano, che ha dato il suo patrocinio all’evento e che lo ospita nei suoi spazi, il dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” e il Museo della filosofia dell’Università Statale. Le fotografe Rita Antonioli e Alessandra Frison presenteranno un corpus di immagini che sfida l'idea tradizionale secondo cui soltanto il volto umano è in grado di esprimere il carattere e il modo di essere di un individuo.

La serata inaugurale, prevista per il 28 ottobre dalle ore 18:20, sarà arricchita da interventi filosofici e momenti musicali. Gianfranco Mormino, docente di Filosofia Morale, terrà una riflessione sul tema "Intendersi senza parole", seguito da Paolo Spinicci, docente di Filosofia Teoretica, che discuterà il concetto di "Ritratti animali, ritratti umani". Le fotografe Rita Antonioli e Alessandra Frison incontreranno poi il pubblico e la serata si concluderà con l'esibizione del trio jazz ZEM.

Storicamente, il genere del ritratto è stato utilizzato per catturare l'essenza dell'individualità umana. Dal Rinascimento in poi, l'arte occidentale ha promosso l'idea che solo il volto umano possa trasmettere un'espressività profonda, capace di raccontare il carattere e l’unicità dell'individuo. Anche nei rari casi in cui un animale è raffigurato accanto a un soggetto umano, come nella celebre “Dama con l'ermellino” di Leonardo da Vinci, il suo ruolo è ridotto a un mero complemento, destinato ad arricchire il ritratto umano senza minare l'idea che solo l'uomo possa comunicare un'esperienza interiore complessa.

Ma le cose stanno davvero così? Il volto degli animali non umani non ci racconta nulla e possiamo soltanto scorgervi i segni delle emozioni momentanee – la paura, l’aggressività, la giocosità? Il percorso fotografico che Rita Antonioli e Alessandra Frison ci propongono – due fotografe che hanno una formazione filosofica che non è difficile scorgere nelle loro immagini – conduce ad una differente meta: immagine dopo immagine ci convinciamo che il concetto di individualità ha uno spettro più ampio e impariamo a ritrovarlo nello sguardo carico di aspettative di un cane, nella curiosità malinconica di un asino, nell’alterigia di una gallina. Ma c’è di più: in una serie di trittici, Alessandra e Rita ci propongono un dialogo silenzioso tra i volti degli uomini e degli animali, un dialogo – fatto di fiducia e di affetto reciproco – che dice a chiare lettere che non siamo affatto i padroni degli animali non umani che vivono con noi nelle nostre case. Non figli o fratelli, ma - ciascuno a suo modo – compagni di viaggio”, spiega Paolo Spinicci, docente di Filosofia Teoretica della Statale.

La mostra si tiene presso la Ex-Fornace in via Alzaia Naviglio Pavese 16 a Milano. L'ingresso è gratuito, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 17, mentre sabato, domenica e festivi è visitabile dalle 12 alle 19.

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