Pubblicato il: 04/05/2021
Michela Taiana, assegnista di ricerca all'Università Statale, Stefania Corti, docente di Neurologia, Elisa Pagliari, dottoranda di ricerca all'Università Statale

Michela Taiana, assegnista di ricerca all'Università Statale, Stefania Corti, docente di Neurologia, Elisa Pagliari, dottoranda di ricerca all'Università Statale

La diminuzione della proteina B-Raf come possibile meccanismo responsabile della degenerazione dei motoneuroni nell’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). E’ quanto è stato scoperto da uno studio pubblicato sul numero di maggio della prestigiosa rivista PNAS e realizzato da Stefania Corti, neurologa dell’Ospedale Maggiore Policlinico, docente dell’Università Statale e responsabile del Laboratorio di Cellule Staminali Neurali, Centro Dino Ferrari, nel dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’Ateneo, con il professor Peter Claus del Center for Systems Neurosciences dell’ Hannover Medical School in Germania e con il dott. Elia Di Schiavi del CNR di Napoli. I ricercatori hanno identificato un’alterazione della rete di comunicazione in tutti i modelli di SMA analizzati riconducibile alla diminuzione della proteina B-Raf. Co-autrici della pubblicazione sono la Dott.ssa Michela Taiana e la Dott.ssa Elisa Pagliari, ricercatrici dell'Università Statale.

 L’ Atrofia Muscolare Spinale è una grave patologia neurodegenerativa genetica causata dalla riduzione dei livelli della proteina SMN che porta alla perdita dei motoneuroni, le cellule deputate al controllo dei muscoli scheletrici e del movimento, con conseguente debolezza muscolare e atrofia che spesso portano ad insufficienza respiratoria e morte precoce. Recentemente, per il trattamento della SMA, sono state approvate delle terapie basate sull’aumento dei livelli di SMN che hanno cambiato la storia naturale della patologia. Tuttavia, una somministrazione tardiva della terapia quando i sintomi sono presenti da tempo comporta una drastica riduzione dell’efficacia, dal momento che la degenerazione dei motoneuroni già instaurata non può essere recuperata solo con l’incremento dei livelli di SMN. Nonostante sia ampiamente dimostrato che la mancanza di SMN comporti la degenerazione specifica dei motoneuroni, i meccanismi molecolari che sottendono questo processo sono ancora ampiamente sconosciuti. Una più profonda comprensione dei meccanismi della degenerazione neuronale nella SMA è quindi estremamente rilevante e può essere cruciale per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici.

 Lo studio su PNAS mostra come il ripristino dei livelli di B-Raf migliori la perdita dei motoneuroni e i sintomi nella SMA, suggerendo unimportante coinvolgimento di questa proteina nella sopravvivenza dei motoneuroni. Questi risultati, quindi, indicano la riduzione dei livelli di B-Raf come un possibile meccanismo responsabile della degenerazione dei motoneuroni nella SMA e aggiungono un tassello importante alla comprensione di questa complessa patologia, gettando le basi per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche complementari all’aumento di SMN.

Link allo studio pubblicato su PNAS

 

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