Pubblicato il: 06/05/2021
Immagine tratta da Pixabay

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Primo triennio di vita per la Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP) che, in occasione di questo primo traguardo, ha organizzato un webinar online, su ZOOM, il 7 maggio, ore 15, intitolato "Il diritto agli studi universitari in carcere: tre anni di esperienze della CNUPP e prospettive".

Sul tema del diritto allo studio in carcere, l’Università Statale di Milano, che aderisce alla Conferenza, è da tempo impegnata: da sei anni, infatti, l’Ateneo è coinvolto con molti dei suoi dipartimenti presso le case di Reclusione di Milano-Bollate e Milano-Opera, la Casa Circondariale di San Vittore e il carcere minorile “Cesare Beccaria”. Sono 103 gli studenti ristretti iscritti all’Università Statale, il 10% del totale nazionale (1.034), primo Ateneo per numero di iscritti.

Stefano Simonetta, docente di Storia della Filosofia e referente di Ateneo per il sostegno allo studio universitario delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, spiega: “C’è grande soddisfazione per i risultati raggiunti. Quando siamo partiti, quasi 6 anni fa, gli studenti ristretti iscritti erano appena cinque, oggi sono 103. Inoltre, nonostante l’anno di pandemia, nel 2020, siamo riusciti a fare tanto. Gli studenti ristretti, che l’anno scorso erano circa 80, hanno dato 100 esami nel corso dell’anno, un esame o più a testa. Non è poco, considerate tutte le difficoltà, in particolare nelle carceri, legate al Covid”.

Nell’ultimo anno inoltre, sono state sperimentate modalità di didattica mista in presenza (nelle carceri) con gli altri studenti collegati. Una strada che, spiega il referente d’Ateneo, sarà percorsa e rafforzata anche nei prossimi mesi. A sostenere l’attività della Statale in carcere, anche il contributo fondamentale dei tutor: “Ad oggi sono 60 gli studenti dell’Ateneo che, su base volontaria – spiega Simonetta -, sono coinvolti nelle attività di affiancamento (dalla scelta del piano di studi, al recupero dei materiali per lo studio, fino alla preparazione degli esami) ai loro colleghi ristretti”.

Tra le iniziative della Statale, in sinergia con Università di Milano-Bicocca e Università Bocconi, anche un open day che viene realizzato nel carcere di Opera ogni anno nel mese di giugno.

I numeri del diritto allo studio in carcere

Nel primo triennio di vita della CNUPP gli atenei aderenti con studenti attivi sono passati da 27 nel 2018-19 a 32 nel 2020-21 (un incremento del 18,5%); gli Istituti Penitenziari in cui operano i Poli Universitari Penitenziari sono passati nel triennio da 70 a 82; il numero di studenti iscritti da 796 a 1.034 (+29,9%). Spicca il notevole incremento della componente femminile, che passa da 28 studentesse nel 2018-19 a 64 nel 2020-21, con una crescita del 128,6%. Sono impegnati oggi nelle carceri 196 dipartimenti universitari, che corrispondono al 37% dei dipartimenti presenti nei 32 atenei coinvolti. E ancora: sono 896 gli studenti iscritti a corsi di laurea triennale (87%), 137 frequentano corsi di laurea magistrale (13%). Le aree disciplinari più frequentate dagli studenti in regime di detenzione sono quella politico-sociale (25,4%) seguita dall’area artistico-letteraria (18,6%), area giuridica (15,1%), area agronomico-ambientale (13,7%), area psico-pedagogica (7,4%), area storico-filosofica (7,3%), area economica (6,5%) e altre aree (6%).

 

Link di ZOOM per collegarsi al webinar del 7 maggio. 

Nei Materiali allegati il programma del webinar.

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