Bruno Taut: Alpine Architektur - Un dettaglio della locandina del convegno
"La città e l'inconscio nell'era globale. Prospettive, vertici, proposte". Questo il titolo del convegno internazionale e interdisciplinare promosso, nell'ambito del progetto interdipartimentale Civis - La Città Virtuosa (BandoSeed4Innovation 2019), dal dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni e dal dottorato di Ricerca in Studi Linguistici, Letterari e Interculturali in ambito europeo ed extra-europeo dell’Università Statale. 8-9 febbraio su ZOOM (link per seguire l'evento - ID riunione: 863 3078 8083).
Se l'emergenza pandemica, che dura ormai da due anni, ha ulteriormente penalizzato le giovani generazioni e gli esclusi, coloro che vivono ai margini della città e sono destituiti di qualsiasi diritto, è pensabile la transizione verso una "mutazione antropologica" che veda l'esperienza urbana, immersa nella rivoluzione digitale, accogliere la fragilità connaturata al vivente? Se è lecito parlare di "tecnocene", quale ruolo ricopre la cultura in un’epoca in cui la divisione tra scienza e umanesimo si vuole superata da una struttura della complessità? È possibile affrontare il processo di globalizzazione senza soccombere alle logiche di un mercato sempre più selvaggiamente liberista e incurante del vivente, ridotto a oggetto di consumo e surrogato? In un'ottica solidale e sostenibile la città odierna è in grado di consegnare ai giovani un sapere che consenta loro di capire che NOI siamo precede IO sono?
I numerosi relatori internazionali, di diversi ambiti di studio e ricerca, si confronteranno per fornire risposte che introducano un'etica della cittadinanza per il Terzo Millennio, dove le finalità dell'Europa unita e dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite non restino gusci vuoti, ma al contrario siano riempiti di contenuti e consapevolezza da tradurre in una prassi comune nel riconoscimento delle differenze e dell'Altro.
Nel 21° secolo – spiegano i promotori del convegno – l'umanità si trova a fronteggiare nuove, inattese sfide. Il divario natura/cultura è aggravato dalle ferite inferte dall'uomo che abita in megalopoli, dove a dominare è la tecnologia più avanzata e l'impensato sociale si addensa in rifiuti dematerializzati che fluttuano indigeriti nelle maglie del WWW.
Contatti
-
Rosalba Maletta
Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni
Potrebbero interessarti anche