Riportiamo la mozione del Senato accademico dell'Università degli Studi di Milano, approvata nella seduta straordinaria del 27 maggio 2024.
Il massacro di civili perpetrato dal governo israeliano a Gaza, dopo l’orrore del 7 ottobre a opera dei terroristi di Hamas, e che ha condotto alla immane catastrofe umanitaria di cui è vittima il popolo palestinese ha superato ogni limite: facendo propria in ogni sua parte la dichiarazione sottoscritta dai Rettori delle università italiane nella assemblea CRUI dello scorso 23 maggio, il Senato accademico dell’Università degli Studi di Milano esprime la propria condanna della escalation di violenza in atto a Gaza, che ha comportato la morte di decine di migliaia di civili e la distruzione della gran parte degli edifici scolastici. Va ribadita con forza, di conseguenza, la richiesta del cessate il fuoco immediato.
L’Università degli Studi di Milano accoglie, altresì, l’invito, espresso dalla CRUI nel documento approvato durante la seduta del 23 maggio, alla mobilitazione in favore della popolazione palestinese e della comunità scientifica e studentesca palestinese, anche attraverso l’adesione a consorzi e iniziative specifiche e dando seguito all’impegno in questa direzione già espresso nella seduta del Senato accademico dello scorso 14 maggio.
In piena coerenza con la finalità della interazione tra culture che orienta il mandato istituzionale dell’università, e in adesione al documento CRUI, la Statale di Milano intende proseguire la collaborazione scientifica con le università straniere di ogni Paese.
Il lavoro istruttorio della Commissione Atti Istituzionali del Senato valuterà gli accordi in essere con enti e istituzioni nazionali e internazionali, con particolare attenzione a contenuti collegati allo sviluppo di tecnologie belliche o dual use e comunque secondo le linee guida approvate dal Senato accademico del 14 maggio e anche in virtù del principio costituzionale che, nel rispetto delle libertà garantite, salvaguarda il diritto della pubblica amministrazione a esercitare le sue prerogative senza stato di costrizione alcuno. La Commissione si riunirà, quindi, solo a occupazione terminata.
Al tempo stesso, il Senato accademico chiede la cessazione dell’occupazione degli spazi delle sedi universitarie, denunciando con forza la situazione di crescente gravità e progressivo degrado.
Auspica che, anche attraverso la concessione di spazi specifici, venga immediatamente restaurato il diritto a una legittima libertà di espressione e civile protesta in modo da garantire il diritto costituzionale allo studio e al libero accesso a tutti i locali dell’ateneo dell’intera comunità accademica.
Sempre, nella nostra storia recente, le Università, a difesa dell’articolo 33 della Costituzione, sono state baluardo di resistenza alle minacce portate alla libertà di critica e di pensiero, sempre hanno protetto al loro interno il seme del dissenso. Una lettera sottoscritta da oltre 1.400 tra docenti e personale di staff di tutte le università israeliane, sembra ricordarcelo in questi giorni. Le comunità universitarie israeliane chiedono, infatti, la liberazione degli ostaggi e di porre fine senza indugio alla guerra a Gaza, “che sta causando enormi sofferenze ai civili, facendoli morire di fame e distruggendo le infrastrutture come non era mai accaduto prima”, e richiamano “i limiti del diritto internazionale” al diritto di autodifesa di Israele.
Ci si augura, infine, che questa mozione sia colta nello spirito di un ulteriore dialogo tra tutte le componenti dell’Università degli Studi di Milano.
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