Pubblicato il: 18/12/2018
Niccolò Bolli

Il professor Niccolo Bolli - Foto tratta da Youmed

Niccolò Bolli, docente di Malattie del sangue al dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia dell'Università Statale di Milano ed Ematologo presso l'Istituto Nazionale dei Tumori, riceve un ERC Consolidator Grant di due milioni di euro per un nuovo progetto di ricerca sul mieloma multiplo.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule, con un'insorgenza in età avanzata e un'incidenza stimata, in Italia, di circa otto nuovi casi per 100 mila abitanti ogni anno.

L'obiettivo del progetto del professor Bolli è quello di capire le cause prime di insorgenza del mieloma multiplo e le alterazioni successive che spesso la trasformano verso una forma aggressiva, per fornire test diagnostici che possano meglio informare il paziente e il medico sul rischio della malattia.

Il mieloma multiplo, tumore del sangue dai contorni ancora oscuri, si può definire una vera e propria sfida per i ricercatori. A tutt'oggi, infatti, non è possibile stabilire strategie di prevenzione specifiche dal momento che non esistono fattori di rischio riconosciuti e spesso è impossibile una diagnosi precoce perché i sintomi e, in primo luogo, il dolore alle ossa, molte volte vengono giustificati dal paziente stesso come "mali dell’età". Alla luce di queste considerazioni, assume quindi una valenza ancora più importante il competitivo e generoso grant assegnato dal Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC) del valore di due milioni di euro, che finanzia un progetto di ricerca focalizzato sugli aspetti molto precoci dello sviluppo della malattia nelle fasi asintomatiche, in uno sforzo collaborativo che vede impegnata l’Università Statale di Milano con l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ed altri Centri di ricerca milanesi.

"Vogliamo focalizzarci sulle cellule tumorali nella fase molto precoce, agli albori della malattia - spiega Niccolò Bolli. Identificare e analizzare eventuali cellule anomale nel midollo osseo di centinaia di persone che non hanno un mieloma o malattie correlate non è facile, perché occorrerebbe un prelievo apposito. In questo studio, invece, collaboreremo con i colleghi ortopedici grazie ai quali potremo avere accesso al sangue midollare come materiale di scarto della chirurgia, ad esempio nelle protesi d'anca di pazienti over 70 che diano il proprio consenso alla ricerca. In un secondo obiettivo, studieremo invece le cellule midollari di persone con nuova diagnosi di mieloma multiplo in stadio iniziale".

L'obiettivo è quello di capire meglio cosa causa la trasformazione delle cellule anni prima dello sviluppo del mieloma, e confrontare questi dati con i riscontri da pazienti con mieloma in fase iniziale e in fase aggressiva. "Queste informazioni potranno poi essere usate per lo sviluppo di test genetici in grado di diagnosticare precocemente la malattia, ma soprattutto valutarne il rischio di evoluzione verso una forma aggressiva" - prosegue Bolli. "Ciò ci permetterebbe di migliorare la prognosi di questi pazienti attraverso interventi personalizzati, messi a punto in base alle caratteristiche individuali della malattia".

Questo nuovo progetto parte da risultati preliminari ottenuti da una ricerca appena conclusa e resa possibile grazie a un finanziamento dell'Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC).

Lo studio internazionale, coordinato da Niccolò Bolli insieme a Francesco Maura, ematologo dell'Università degli Studi di Milano, è stato pubblicato ad agosto 2018 sulla rivista Nature Communications. "In questo caso abbiamo analizzato il genoma di pazienti con mieloma asintomatico ad alto rischio e seguito la progressione della malattia" - conclude Bolli. "Confrontando i risultati delle analisi nelle diverse fasi del mieloma, da asintomatico a sintomatico, abbiamo evidenziato come, anche nelle forme asintomatiche, il tumore abbia già tutte le caratteristiche genetiche delle forme sintomatiche. Questi risultati rappresentano il punto di partenza del nuovo progetto di ricerca, dove invece ci proponiamo di indagare le fasi molto più precoci".

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