Pubblicato il: 12/11/2021
Statua miologica di cavallo. Scuola milanese, fine sec. XVIII, inizio sec. XIX - Foto di Davide Pravettoni

Statua miologica di cavallo. Scuola milanese, fine sec. XVIII, inizio sec. XIX - Foto di Davide Pravettoni

Quattro statue miologiche di grande valore storico, estetico e scientifico: un bovino, un cavallo, un dromedario e un ariete che rappresentano un altro tassello del nuovo Museo diffuso della Facoltà di Medicina Veterinaria nel Polo di Lodi. Il 10 novembre, dopo un lungo restauro, le statue sono, infatti, state posizionate nell'atrio del Settore Didattico della Facoltà di Medicina Veterinaria della Statale al Polo di Lodi, edificio firmato nel 2017 dall'archistar Kengo Kuma.

Le quattro statue miologiche provengono da una scuola milanese particolarmente attiva tra la fine del secolo XVIII e l'inizio del secolo XIX. Le statue del bue e dell'ariete, in particolare, sono attribuite all'anatomico Jean Louis Leroy che insegnò alla Scuola Veterinaria di Milano, fondata nel 1791. Queste statue si aggiungono a quelle dell'uomo e del cane già esposte nel corridoio al primo piano della Facoltà. Nel 1816 Leroy iniziò la preparazione della statue miologiche. Si tratta di pezzi unici e pregiatissimi, nei quali viene conservata l'intera struttura muscolare dell'animale. I muscoli venivano separati dallo scheletro, trattati singolarmente e rivestiti, secondo l'anatomico Bruni, "... di un impasto di tela e cera colorata ....". La statua veniva quindi ricostruita avendo coma base lo scheletro dello stesso animale. La tecnica era probabilmente simile a quella adottata dai ceroplasti toscani

Si tratta di preparazioni anatomiche realizzate a scopo didattico – spiega Gustavo Gandini, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria - per evidenziare l'apparato muscolare e, in alcuni casi, parti degli apparati circolatorio e nervoso. Il recente restauro ha anche permesso di meglio capire alcuni aspetti 'costruttivi' di queste statue miologiche. Il nuovo Museo possiede molti pezzi anatomici, provenienti dall'ex Museo anatomico dell'Istituto di Anatomia degli Animali Domestici dell'Università di Milano, e strumentazione veterinaria, che verranno al più presto esposti al pubblico”.


Progetto di allestimento a cura di Matteo Vercelloni Studio di Architettura di Milano.

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