Ricorrono qust'ann i vent'anni di collaborazione e scambio tra università research-intensive europee all’interno della LERU, nata nel 2002. Per celebrare la ricorrenza, i 23 atenei della League of European Research Universities – di cui l'Università Statale di Milano è membro fondatore - accademici e stakeholders istituzionali del mondo della ricerca si sono riuniti la scorsa settimana a Leiden – città europea della Scienza 2022. Tema della due giorni di incontri e dibattiti il contributo delle università nella costruzione di società resilienti e sostenibili.
Nel discorso inaugurale la Commissaria Europea alla Ricerca, Istruzione e Gioventù, Mariya Gabriel, ha definito le università, con la loro storia secolare, come “rappresentazione stessa della resilienza” e ne ha evidenziato il contributo fondamentale verso il raggiungimento degli obiettivi delle politiche europee: “Le università sono il punto di incontro dell’istruzione, la ricerca e l’innovazione, e sono organizzazioni vitali per poter affrontare la transizione green e digitale, transizione che deve essere accelerata e che avrà un impatto su settori critici della nostra società ed economia.”
I temi della costruzione della resilienza e della sostenibilità sono stati anche ripresi dalla Professoressa Maria Leptin, Presidente dell’European Research Council (ERC): “Si tratta di sviluppare la conoscenza necessaria per poter affrontare le attuali e future, questione che molti politici fanno fatica a comprendere. Guardano soltanto alle sfide del presente, mentre noi vogliamo essere preparati per quelle che verranno. Le università di ricerca sono il miglior posto in cui questo tipo di conoscenza si può sviluppare.”
Il mondo che sta emergendo dalla crisi pandemica, in questo senso, affronta sfide politiche, economiche e sociali senza precedenti. Le università research-intensive a livello globale ricoprono un ruolo primario in tale contesto e sono pronte a fare la loro parte per individuare soluzioni fornendo conoscenza indipendente e rigorosa agli individui e alle comunità, ai governi e ai policy-makers, all’industria e agli altri settori.
Centrale nella discussione anche il tema della libertà accademica oggi crescentemente sotto minaccia, e ripreso da vari relatori e relatrici tra i quali la Presidente uscente della LERU e Rettrice dell’Università di Amsterdam, Prof.ssa Karen Maex, il nuovo Presidente e Rettore dell’Università di Ginevra, Prof. Yves Flückiger, Prof. Bernhard Eitel, Rettore dell’Università di Heidelberg e membro del LERU Board of Directors e dalla Prof.ssa Hester Bijl, Rettrice dell’Università di Leiden, università ospitante: “La libertà accademica richiede attenzione costante, anche qui nei Paesi Bassi, libertà che alcuni dei nostri scienziati si vedono minacciata proprio in questo momento. Questo è totalmente inaccettabile. (…) Dobbiamo lottare per i nostri scienziati e proteggerli.”
“Il tema della libertà accademica e dell’indipendenza delle università è stato uno degli argomenti più discussi dell’incontro di Leiden”, commenta la professoressa Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione, che ha partecipato ai lavori. “Non c’è libertà accademica senza libertà di pensiero e senza democrazia. La scienza rappresenta da sempre un modello di cooperazione e integrazione delle culture e la sede del confronto pacifico delle idee di tutti. E’ urgente e indispensabile che le università sviluppino una sensibilità geopolitica che permetta, proprio attraverso l’amore per la conoscenza, di mantenere vive le relazioni con gli scienziati dei Paesi che vivono restrizioni della libertà.”
Il dibattitto è culminato con la presentazione dei “Principi di Leiden” che ribadiscono ed enfatizzano l’importanza critica di 5 principi chiave per assicurare il contributo delle Università di Ricerca:
- Fiducia: per sviluppare soluzioni di fronte alle maggiori sfide
- Diversità: per far emergere e poter contare su tutti i talenti disponibili
- Apertura: per assicurare che la conoscenza possa circolare a livello globale senza barriere non necessarie
- Gestione: per favorire responsabilità ed integrità della ricerca attraverso adeguate pratiche di tutela e sicurezza
- Libertà: per fare ricerca, insegnare e agire con appropriata autonomia istituzionale
I Principi di Leiden sono stati sottoscritti dalle associazioni di università globali AAU (Stati Uniti), Go8 (Australia), U15 Canada, U15 Germania, RU 11 Giappone, Russell group (Regno Unito) e LERU che, collettivamente, rappresentano 161 università prestigiosi atenei internazionali.
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