Pubblicato il: 19/04/2023
Un dettaglio di una delle “Soft Sculptures" in mostra presso lo spazio Design Differente di via Grazioli

Un dettaglio di una delle “Soft Sculptures" in mostra presso lo spazio Design Differente di via Grazioli

L’Università Statale di Milano partecipa al progetto “WORDS & WORKS: suggestioni per una ‘transizione energetica’ sostenibile”, “laboratorio partecipato” in programma il 22 aprile, dalle ore 14.30, presso ‘Design Differente’, in via Grazioli 73, realizzato con Politecnico di Milano (Dipartimento di Design) e Università IUAV di Venezia in occasione degli eventi del Fuorisalone per la Design Week di Milano.

Il workshop si inserisce nel contesto più ampio di una collaborazione triennale tra ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, e i ricercatori della Cattedra di Psicologia sociale del dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università Statale di Milano di cui fanno parte il professor Paolo Inghilleri e i ricercatori Marco Boffi e Nicola Rainisio, finalizzata alla realizzazione, nell’ambito del Programma “Italia in Classe A”, del Progetto De.Sign (di cui Paolo Inghilleri e Marco Boffi sono responsabili scientifici per l'Università Statale), per lo studio di approcci innovativi per la trasformazione energeticamente sostenibile degli spazi urbani.

L’evento del 22 aprile intende connettere in forma di "laboratorio partecipato" diverse generazioni coinvolgendo insieme studenti universitari e bambini che, in modo informale e interattivo, parleranno, disegneranno e si confronteranno su temi quali energia, il futuro delle città e la sostenibilità, cercando un linguaggio nuovo e condiviso. 

Negli spazi di via Grazioli, inoltre, come scenografia dell’evento e nei giorni successivi, sarà possibile visitare l’installazione tematica realizzata proprio durante il laboratorio: un nuovo “vocabolario dell’energia a misura di bambino” costruito da bambine e bambini del territorio e “Soft Sculptures: racconti tridimensionali per la sostenibilità energetica”, una mostra di poetiche sculture di carta, di ombre e di luci, progettate dagli studenti di Design del Politecnico di Milano e dell’Università Iuav di Venezia.

 “WORDS & WORKS” fa quindi parte di un percorso di sensibilizzazione avviato attraverso il progetto D.E.Sign. In particolare, il team di psicologi sociali e ambientali dell’Università Statale di Milano è impegnato nella realizzazione, in collaborazione con le altre Università coinvolte, di una ricerca finalizzata alla redazione di una “Guida Nazionale sul Design per l’efficienza energetica e la rigenerazione delle Città”. “La guida – spiega Nicola Rainisio, ricercatore del tema di Psicologia sociale dell’Ateneo - rappresenterà lo strumento di riferimento messo a disposizione di policy makers e attori locali impegnati nella progettazione di processi di rigenerazione sustainability-driven. La nostra attenzione è rivolta, in particolare, allo studio delle dimensioni psico-sociali e comunitarie della transizione energetica e alla definizione di un nuovo lessico, capace di coniugare le istanze ambientali con quelle sociali e collettive”.

In concreto, i ricercatori lavorano, inoltre, alla progettazione di moduli di formazione digitale a distanza, rivolti in particolare ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di promuovere un approccio psico-sociale alla sostenibilità ambientale e favorire processi di coinvolgimento delle comunità locali nei percorsi di rigenerazione.

In questa direzione – spiega ancora Nicola Rainisio è stato avviato un progetto nella città di Cosenza che coinvolge le istituzioni locali, CONFAPI Calabria, Università della Calabria e altri attori territoriali per un Laboratorio urbano sulla città di Cosenza, finalizzato a promuovere percorsi di rigenerazione spaziale co-progettati con le comunità locali ed orientati alla sostenibilità ambientale e sociale. La nostra attività, in questo caso, è orientata alla facilitazione dei processi di costruzione di reti territoriali e produzione creativa di idee da sviluppare insieme alle realtà territoriali, considerando in particolare quale campo di ricerca e azione il quartiere di Via Popilia, soggetto a degrado ambientale e stigmatizzazione sociale”, conclude Rainisio.

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