Pubblicato il: 12/10/2023
Un particolare della locandina dell’evento “Susumu Shingu & Luigi Serafini: Aria. Vento. Pneuma. Arte e Utopia”.

Un particolare della locandina dell’evento “Susumu Shingu & Luigi Serafini: Aria. Vento. Pneuma. Arte e Utopia”.

Il 18 Ottobre alle ore 16.30, presso l'aula 510 di via Festa del Perdono 3, si terrà l'evento dal titolo "Aria Vento. Pneuma. Arte e Utopia”. L’incontro è organizzato nell’ambito degli insegnamenti di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale del dipartimento di Beni culturali e ambientali e dal Centro CARC (Contemporary Asia Research Centre) dell’Università degli Studi di Milano, che promuove studi e analisi sulle realtà linguistiche e culturali, economiche, giuridiche, politiche e sociali dei paesi dell’Asia contemporanea.

L’evento, introdotto da Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’arte dell’Asia Orientale e Iconografia delle arti performative giapponesi in Statale, è un talk a due voci con due grandi artisti e designer, figure poliedriche e visionarie dell’arte giapponese e italiana: Susumu Shingu (1937), che ha da poco chiuso una mostra con Renzo Piano a Osaka dedicata alle loro collaborazioni e creatore del Wind Museum di Sanda, e Luigi Serafini (1949), artista che fu parte del gruppo Memphis e autore del visionario libro d’arte Codex Seraphinianus uscito nel 1981 con prefazione di Italo Calvino. Entrambi lavorano sul tema della natura e dell’ambiente, con opere che immaginano un mondo utopico. 

Susumu Shingu è uno scultore e pittore giapponese, che si è cimentato anche con la scrittura di libri per bambini. Le sue opere sono quasi totalmente ispirate alle forze della natura, in particolare il vento. Ha vissuto in Italia, dove ha frequentato tra il 1960 ed il 1962 l'accademia di belle arti di Roma.

Luigi Serafini è diventato noto per le sue opere stranianti e misteriose, in particolare per il già citato Codex Seraphinianus, divenuto un libro di culto, un'enciclopedia surreale che interpreta in chiave fantastica e visionaria materie quali la zoologia, la botanica, la mineralogia, l'etnografia, la fisica, la tecnologia, l'architettura.

L’incontro è aperto al pubblico fino a esaurimento posti e prevede una parte finale dedicata alle domande dei presenti.