Pubblicato il: 28/10/2024

Il 28 ottobre, ore 11.30, l’Aula Magna di via Festa del Perdono, ha ospitatoNoi Statale”, evento di presentazione della nuova governance che guiderà l’Università Statale di Milano fino al 2030.

L’iniziativa vuole inaugurare un racconto corale del presente e futuro dell’Ateneo milanese che coinvolga tutti coloro che quotidianamente “vivono” l’Università, i suoi cortili, le sue aule, le sue biblioteche, i suoi laboratori, i suoi uffici, costruendo significato e creando valore non solo per la Statale ma anche per la città e il territorio. A fare da filo rosso dell’evento alcune parole chiave, scelte dalla rettrice e da prorettrici e prorettori per raccontare il proprio impegno. Cura è stata la parola scelta dalla rettrice Marina Brambilla: “Cura come impegno costante per l'ateneo e tutte le persone che vi studiano e vi lavorano e cura nel seguire processi, nel dare sempre concretezza ai progetti, una cura non solo razionale ma ricca di affetto e passione”, ha spiegato Marina Brambilla che, in apertura, ha dialogato con il vicedirettore del Corriere della Sera, Venanzio Postiglione, sul presente e il futuro dell'Ateneo. 

È necessario che gli atenei recuperino centralità nel dibattito pubblico – ha evidenziato la rettrice -. Credo che chi si occupa, a vario titolo, di formare e fare scienza debba far sentire più forte la propria voce su ricerca, innovazione e diritto allo studio, ma anche sui temi legati all’attualità più complessa, come i fenomeni migratori e le crisi sociali, contribuendo alla riflessione e alla comprensione del futuro attraverso i dati e la scienza. Abbiamo il dovere di portare al decisore politico l’innovazione scientifica per la crescita del Paese. La mia parola chiave che caratterizzerà i nostri prossimi sei anni è la parola 'Cura': cura come impegno costante per l'Ateneo e per tutte le persone che vi studiano e vi lavorano e cura nel seguire processi, nel dare sempre concretezza ai progetti, una cura non solo razionale ma ricca di affetto e passione per quello che l'Ateneo rappresenta per tutti noi”.

A seguire, gli interventi di prorettrici e prorettori che hanno indicato le parole chiave che guideranno il loro impegno per i prossimi sei anni. 

Per il prorettore vicario, Giovanni Onida, la parola chiave è Conoscenza, per Gian Battista Bischetti, prorettore alla realizzazione del Campus dell’Università Statale a MIND, è Futuro. Innovazione è la parola scelta da Francesco Bruno Arturo Blasi, prorettore ai Rapporti con il Sistema sanitario; Trasformazione è la parola per la prorettrice alla Transizione digitale e Intelligenza artificiale, Silvana Castano. Per Paola Catenaccio, prorettrice all’Internazionalizzazione, sono gli Orizzonti la parola chiave dei prossimi sei anni; Società inclusiva è il concetto espresso da Marilisa D’Amico, prorettrice alla Terza Missione e alle Pari Opportunità; Abitare per Mauro Di Giancamillo, prorettore all’Edilizia universitaria, Patrimonio architettonico e Assicurazione della qualità; Curiosità è la parola di Monica Diluca, prorettrice alla Ricerca; per Carlo Fiorio, prorettore delegato alle Politiche di sostenibilità di Bilancio, la parola è Responsabilità; mentre Impegno è quella scelta da Stefano Simonetta, prorettore ai Servizi agli Studenti e Diritto allo studio; Cultura è la parola chiave per Chiara Torre, prorettrice delegata alla Didattica. Parola chiave anche dal direttore generale, Angelo Casertano, che ha indicato Persone, e da Giacomo Pangrazzi, neo eletto presidente della Conferenza degli Studenti che ha scelto la parola Comunità.

La chiusura dell’evento è stata affidata a una performance ideata dall’artista Tommaso Spazzini Villa, intorno alle “parole” di alcune letture classiche (Iliade, Odissea, Metamorfosi di Ovidio, Eneide), con un reading conclusivo sul palco dell’Aula Magna.