Pubblicato il: 05/05/2025
Un momento della preparazione dello spettacolo - Foto Fabrizio Castrignano

Un momento della preparazione dello spettacolo - Foto Fabrizio Castrignano

Esplorare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in ambito creativo e umanistico, con particolare attenzione alle “capacità testuali” di  ChatGPT: questi sono gli obiettivi principali di “GPTheater. Generative AI for Humanities: a Theatre Experiment”, progetto di ricerca nato nel contesto del bando My First Seed Grant (2023) dell’Università Statale di Milano che vede impegnati Alice Barale (Principal Investigator), ricercatrice del dipartimento di Beni Culturali e Ambientali; Luca Daino, docente del dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni e Matteo Zignani, docente del dipartimento di Informatica "Giovanni Degli Antoni".

Il progetto muove dalle più recenti riflessioni sui Large Language Models e sui sempre più numerosi tentativi di generare arte utilizzando l’IA. In particolare, intende verificare le possibilità di impiego di tale strumento in ambito creativo e umanistico, proponendo inoltre un focus sul rapporto fra il mondo accademico e l’IA.

Ciò che caratterizza ChatGPT, come del resto le altre forme di IA, è il prevalere della dimensione testuale e dialogica – spiegano i responsabili del progetto -. Il nostro lavoro di ricerca si concentra proprio su questo: indagare, da una prospettiva filosofica e critico-letteraria, le potenzialità di ChatGPT nell’elaborazione di un processo creativo di tipo testuale”. In particolare, chiariscono ancora i tre ricercatori, “il genere letterario più adatto a valorizzare l’impostazione dialogica dell’Intelligenza artificiale è il teatro, che inoltre consente di porre la più articolata quantità di richieste: generare un plot e i relativi personaggi, gestire sia gli scambi dialogici sia gli intermezzi narrativi e descrittivi, ideare le ambientazioni, le musiche e le scenografie. Abbiamo dunque chiesto a ChatGPT di produrre una drammaturgia e progettare la sua messa in scena”.

 

Un momento della preparazione dello spettacolo - Foto Fabio Zavattieri

Un momento della preparazione dello spettacolo - Foto Fabio Zavattieri

Ne è nato quindi uno spettacolo teatrale, creato con l’intelligenza artificiale, intitolato “ViaggI Accademici”, in scena a Milano l’8 maggio 2025 alle ore 20.30, presso il Teatro degli Angeli (via Colletta 21). Ingresso libero

Il materiale sottoposto all’IA per la creazione della drammaturgia è derivato dai colloqui tenuti dai responsabili del progetto con studiose e studiosi della Statale appartenenti a vari settori disciplinari. Il tema di questi incontri è stato l’IA e i suoi impieghi nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento: sono così emerse conoscenze, dubbi, timori, aspettative, che nel corso dell’intervista sono stati anche chiamati a intrattenere una libera interazione con ChatGPT.

Le trascrizioni dei dialoghi sono state sottoposte all’IA affinché ricavasse da ciascuno una scena teatrale, in particolare una scena in cui i due protagonisti fossero un docente e uno studente. Anche il filo narrativo della drammaturgia – così come la scelta e l’ordinamento delle scene, nonché le musiche – sono il risultato di una collaborazione con l’IA. Ne è derivata una drammaturgia nella quale si susseguono i dialoghi fra i professori e ChatGPT, presente sul palco sotto le mentite spoglie di uno studente che viaggia tra le aule, i saperi e le strane richieste e aspettative umane. Di qui il titolo “ViaggI Accademici”.

Lo spettacolo è diretto da Paolo Bignamini; la collaborazione alla drammaturgia è di Giulia Asselta, con la consulenza di Maddalena Mazzocut-Mis; la produzione musicale con la AI è di Mattia Merlini, con la consulenza musicologica di Maurizio Corbella. La creazione delle immagini con la IA è di Massimo Balestrini.

La riflessione su intelligenza artificiale, creatività e sapere umanistici, sarà al centro di un convegno di due giorni, in programma l’8 e 9 maggio, e intitolato “Artificial intelligence to the test. Creativity and humanistic knowledge today”, in programma all’Università Statale di Milano (Aule 309 e 311, via Festa del Perdono 7). Il programma del convegno nell'evento correlato e nei Materiali allegati alla news. 

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