Pubblicato il: 09/02/2017

La rivista scientifica Cancer Discovery pubblica i nuovi dati che confermano l’efficacia, del farmaco "made in Italy" entrectinib, una molecola nata dalla ricerca italiana del Centro Ricerche di Nerviano e per il quale lo sviluppo clinico era stato avviato al Niguarda Cancer Center e all'Istituto Nazionale dei Tumori, per poi essere espanso su scala mondiale grazie all'azienda farmaceutica americana Ignyta.

I risultati sono il frutto di due sperimentazioni cliniche di fase 1 (il primo passo dello sviluppo clinico di un farmaco in pazienti con tumore) che hanno coinvolto 119 pazienti e centri ospedalieri dell'area asiatica, europea e americana.

Tra i primi firmatari dello studio Salvatore Siena, Direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia di Niguarda, e Filippo de Braud, Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano - entrambi professori di Oncologia Medica dell’Università Statale di Milano, seguiti dai colleghi del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.

Dei 25 casi che mostravano le caratteristiche idonee per la terapia a base di entrectinib il 79% ha risposto al trattamento, evidenziando inoltre un ottimo profilo di tollerabilità.
Il farmaco, che viene somministrato per via orale, è un esempio di medicina di precisione e svolge un’azione mirata contro una serie di bersagli molecolari - i geni NTRK1/2/3, ROS 1 e ALK - che vengono attivati in tumori di diversi tipi istologici.

Lo studio appena pubblicato indica che entrectinib induce buone risposte cliniche per un'ampia gamma di tumori che presentano le alterazioni "bersaglio" del farmaco, e che comprendono sottopopolazioni del tumore del polmone non a piccole cellule, il tumore del colon retto, il carcinoma delle ghiandole salivari, il melanoma e il carcinoma renale.

Entrectinib, attualmente in fase 2 di sperimentazione clinica, è ad oggi il primo farmaco inibitore di TRK che ha alle spalle un’evidenza clinica di attività, con risultati già pubblicati, per il tumore del polmone non a piccole cellule e i tumori cerebrali.
 

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