Pubblicato il: 06/11/2023
Gender balance. Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

Gender balance. Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

Oltre il genere. Identità biologica, ruoli sociali e familiari a confronto è il titolo del seminario-convegno che si tiene il 15 novembre in Sala Napoleonica, via Sant’Antonio 12, dalle ore 8.30 alle 14. Promosso dal dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti (DePT) dell’Università degli Studi di Milano, rientra tra le iniziative promosse dai e dalle componenti della Rete referenti dipartimentali per le politiche di genere.

Organizzato e moderato dalle professoresse Cinzia Bressi e Roberta Gualtierotti, il seminario-convegno è aperto dai saluti istituzionali della prorettrice a Legalità, trasparenza e parità dei diritti Marilisa D’Amico, di Flora Peyvandi e Laura Fugazzola, rispettivamente direttrice e referente Terza Missione del dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti della Statale, di Anna Maria Gandolfi, consigliera regionale della parità di Regione Lombardia, di Monica Calamai, coordinatrice della Community donne protagoniste in Sanità, di Livio Bressan, membro del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Regionale per la ricerca biomedica, e di Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine provinciale dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano, prendono il via i lavori.

L’iniziativa affronta il tema delle differenze e somiglianze di genere approfondendo aspetti biologici, socio-relazionali e familiari. Comprendere la natura multidimensionale del genere e apprezzare la diversità permette di porre le basi per costruire società con pari opportunità e rispetto dell'individuo, migliorare la produttività e favorire il progresso medico-scientifico.

La mattinata è suddivisa in una serie di interventi che affrontano il tema da diversi punti di vista: “Differenze tra sesso e genere” (Barbara Garavaglia), “Differenza sessuali e somiglianza celebrali” (Michela Matteoli), “Violenza di genere” (Isabella Merzagora), “Pari diritti per entrambi i genitori” (Stefano Molfino), “Perché è importante parlare della medicina di genere” (Cinzia Bressi), “L’importanza di sesso e genere nella ricerca medica” (Roberta Gualtierotti). Le conclusioni sono affidate a Paola Branchi, responsabile dell’Ufficio Politiche di Genere della Statale.

La posizione dell'Italia sul tema è evidenziata dall’Indice sull’uguaglianza di genere (Gender Equality Index - GEI) dell’European Institute for Gender Equality. Molti passi sono stati fatti, l’Italia è ad esempio il primo Paese al mondo con una legge e un Piano per la parità di genere nella salute. La promozione della parità di genere è inoltre una delle tre priorità trasversali perseguite in tutte le missioni che compongono il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il ruolo dell’Università è fondamentale specialmente nell’ambito della formazione di studenti e studentesse.

Sesso e genere non sono sinonimi, come spesso erroneamente ritenuto, ma concetti molto diversi. Mentre il sesso definisce le caratteristiche biologiche maschili e femminili, il genere comprende l'insieme di ruoli sociali e dinamiche familiari, fattori culturali e personali che oggi sappiamo andare oltre la visione binaria di genere maschile e femminile. Al di là dei vincoli del sesso biologico, infatti, gli individui hanno la capacità di identificarsi con comportamenti e ruoli sociali tradizionalmente attribuiti a un sesso diverso da quello loro assegnato alla nascita. 

Riconoscere e affermare le diverse identità di genere è essenziale per superare gli stereotipi di genere e promuovere il rispetto per le persone, che potrebbero non conformarsi alle aspettative della società. Inoltre, è fondamentale per ricercatori e ricercatrici di diversi settori, come ad esempio quello medico-scientifico, perché consente di distinguere i fattori biologici, che influenzano una condizione di salute, dai fattori socio-culturali che potrebbero portare a un bias nella raccolta dei dati e interpretazione dei risultati di una ricerca scientifica.

L'ampliamento della comprensione del concetto di genere ha implicazioni anche per le dinamiche familiari, favorendo un approccio più flessibile ed egualitario e allontanando la violenza di genere. Riconoscere e valorizzare i contributi di tutti i membri della famiglia, indipendentemente dal genere, crea un ambiente che favorisce il sostegno e il rispetto reciproci, e consente una migliore produttività. Costruire una società inclusiva con pari opportunità e rispetto degli individui fa sì che dal benessere personale si riflettano vantaggi a livello dell’intera società

Per partecipare al seminario-convegno è necessario iscriversi inviando una mail a: politichedigenere.dept@unimi.it. 

L’iniziativa ha il patrocinio di Associazione Italiana Donne Medico, Fondazione Cariplo, Associazione Milanese Medici, Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, Consigliera di Parità Regione Lombardia, Community Donne Protagoniste in Sanità, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

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