Si chiama Caplacizumab, il piccolo anticorpo che aggiunto alla terapia standard agisce rapidamente nel controllare la fase acuta della Porpora Trombotica Trombocitopenica (TTP), malattia rara caratterizzata da piccoli trombi soprattutto nel cervello.
A dimostrarlo uno studio di Policlinico di Milano e Università Statale - pubblicato sul New England Journal of Medicine - che segna un passo in avanti per una migliore terapia relativa alla TTP, malattia che colpisce circa una persona ogni 100 mila e che può provocare cefalee, alterazione dello stato mentale, perdita delle funzioni sensoriali e di movimento, fino alle convulsioni e al coma.
La Porpora Trombotica Trombocitopenica ha spesso origine da un difetto del sistema immunitario, a cui si fa fronte con una terapia standard di farmaci che sopprimono il sistema immunitario e in sedute quotidiane di 'plasmaferesi' per purificare il sangue. Nel 36% dei casi, però, i pazienti hanno delle ricadute, che possono causare ulteriore danno agli organi anche a lungo termine.
"Il piccolo anticorpo Caplacizumab, in aggiunta alla terapia standard, - afferma Flora Peyvandi, nostra docente e coordinatrice dello studio - agisce rapidamente nel controllare la fase acuta della malattia e protegge i pazienti fino a che i trattamenti immunosoppressivi non cominciano ad avere effetto. Il farmaco ha quindi il potenziale per diventare un nuovo importante componente nella cura standard dei pazienti con PTT acquisita".
Maggiori dettagli nel blog La cura nella notizia del Policlinico di Milano.
Per informazioni
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti
Prof.ssa Flora Peyvandi
Tel. 02 503 20719
flora.peyvandi@unimi.it
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