Studentesse all'Università Statale di Milano
Di seguito la posizione del Comitato regionale di coordinamento delle Università lombarde sui tagli al diritto allo studio espressa in un comunicato.
In questi giorni i nostri Atenei stanno pubblicando le graduatorie degli studenti idonei per le borse DSU, da cui emerge una forte crescita del fabbisogno per il finanziamento delle borse stesse, a causa, in primis, dell’adeguamento del loro importo al costo della vita. Tale fabbisogno cresce in maniera considerevole, incompatibile con i bilanci degli Atenei. Il finanziamento di queste borse di studio, che adempiono al precetto costituzionale di garantire l’accesso all’istruzione superiore agli studenti capaci e meritevoli, dovrebbe rappresentare una priorità per il Paese. Purtroppo, i segnali che riceviamo non vanno in questa direzione.
Allo stato, il disegno di legge di bilancio in discussione al Parlamento non prevede risorse aggiuntive per le borse DSU. Anche il progetto di bilancio regionale lombardo prevede una riduzione di circa il 20% dei finanziamenti al diritto allo studio, in controtendenza rispetto a Regioni come l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia e il Lazio che hanno indirizzato i fondi strutturali comunitari al diritto allo studio.
Le proteste che si sono levate dal mondo studentesco e le richieste di intervento da parte delle Università sono rimaste, finora, inascoltate. In questo contesto, sentiamo fortemente la responsabilità di rispondere alle aspettative di migliaia di studenti e di famiglie. Tale taglio al diritto allo studio ha anche ulteriori ricadute negative che conducono alla compressione di altre spese e investimenti che non potranno essere procrastinati oltre l’anno prossimo. Oltre a ciò, risultano fortemente penalizzate iniziative a favore di spazi di aggregazione e servizi per le comunità studentesche.
Il problema del finanziamento adeguato del diritto allo studio (e quindi, oltre che delle borse di studio, degli alloggi per gli studenti pendolari e fuori sede) è strutturale e non può essere scaricato sulle spalle degli Atenei.
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