Pubblicato il: 03/03/2021
Matteo Di Terlizzi, Francesco Viganò e Davide Basilico sono i candidati dell’Università Statale di Milano tra i vincitori del premio con.Scienze 2020

Matteo Di Terlizzi, Francesco Viganò e Davide Basilico sono i candidati dell’Università Statale di Milano tra i vincitori del premio con.Scienze 2020

Matteo Di Terlizzi, Francesco Viganò e Davide Basilico sono i candidati dell’Università Statale di Milano tra i vincitori del Premio con.Scienze 2020, attribuito alle migliori tesi di laurea magistrale e di dottorato del 2020 dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (con.Scienze).

Il premio nasce dalla volontà di riconoscere l’importanza del contributo degli studiosi più giovani alla ricerca scientifica con le proprie tesi di laurea magistrale e di dottorato, un contributo spesso rilevante in termini di idee, di lavoro, di sintesi.


In particolare, a Matteo Di Terlizzi e Francesco Viganò sono andati il premio per la miglior tesi di laurea magistrale rispettivamente in Biologia e Matematica, mentre Davide Basilico ha vinto quello per la migliore tesi di dottorato in Fisica. La cerimonia di premiazione è prevista nel mese di maggio 2021.

 

I premiati della Statale

Matteo di Terlizzi: il lievito di birra per comprendere le neuropatie

Si intitola “A study of the role of the senllsenataxin helicase in dna double strand break repair” la tesi magistrale con cui Matteo Di Terlizzi, laureato in Statale presso il dipartimento di Bioscienze, ha vinto il premio con.Scienze 2020 per l’area di Biologia. Al centro del suo lavoro, nel campo della Biologia molecolare e condotto nel laboratorio del professor Achille Pelliccioli dell’Ateneo milanese, la formazione di ibridi RNA/DNA e le problematiche di instabilità genomica e insorgenza di neuropatie con particolare riguardo al ruolo della DNA elicasi Sen1 (Senataxin in cellule umane). Con studi condotti sul lievito di birra, Matteo è giunto nel suo lavoro ad alcuni esiti che, racconta, “potrebbero spiegare come mai in cellule umane l’assenza di questa proteina porti a gravi neuropatie e a instabilità genomica”. Un’esperienza proficua che prosegue con un dottorato di ricerca sempre in Statale, ma con momenti non del tutto in discesa. “Imparare molte di queste tecniche è stato difficile, soprattutto all’inizio in cui ho avuto diversi problemi per la mia inesperienza. Ma aver risolto questi problemi ed essere riuscito a portare a termine il progetto, beh, è stata una grande soddisfazione”, commenta.

Francesco Viganò: sul ‘K3’ della geometria algebrica


Hodge theory of the twistor space of a K3 surface and complex multiplication” è il titolo della tesi di laurea magistrale in geometria algebrica con cui Francesco Viganò si aggiudicato il primo premio nell’area Matematica del premio con.Scienze 2020. In particolare, nel suo lavoro, ha indagato, a partire da un paper del professor Daniel Huybrechts dell’Università di Bonn, sulle proprietà di una famiglia, detta Twistor Space, di un tipo particolare di superfici, dette K3. I risultati non sono mancati e spesso anche in modo inconsueto: “Mi ricordo in particolare di un’idea avuta a mezzanotte, che mi ha lasciato sveglio tutta la notte per svilupparne i dettagli. Ho chiamato il relatore alle 9 di mattina, gliel’ho raccontata e mi sono messo a dormire. Certe volte succede, e non ci puoi fare niente”, racconta. Studente al dipartimento di Matematica "F. Enriques" dell’Università Statale, Francesco ha lavorato in sinergia con il Département de Mathématiques d’Orsay, Université Paris-Saclay, sotto la supervisione del professor François Charles,  nell'ambito del Master Program internazionale ALGANT (ALgebra, Geometry and Number Theory) che vede l’Università milanese partner consolidato da oltre dieci anni insieme ad altri nove dipartimenti di Matematica di Atenei europei e internazionali.

Davide Basilico: Borexino e il “motore” delle stelle

Davide Basilico vince il premio per la miglior tesi di dottorato in Fisica, condotta sotto la supervisione della professoressa Barbara Caccianiga, docente del dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli" in Statale e prima ricercatrice Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Il suo lavoro di tesi di dottorato, intitolato “First indication of solar neutrinos from the CNO cycle reactions with the Borexino Experiment”, è stato condotto nell’ambito dell’esperimento Borexino, l’importante collaborazione scientifica nel campo della fisica delle particelle, che vede coinvolto il gruppo dell’Università di Milano diretto dal professor Gianpaolo Bellini, e condotto nei Laboratori Nazionali dell’INFN del Gran Sasso, dove si studiano le proprietà dei neutrini. Uno studio impegnativo, ma che ‘guarda in alto’: i neutrini, infatti, sono particelle elementari sfuggenti ed elusive presenti anche in processi naturali, come le reazioni nucleari del Sole, che emettono una quantità elevatissima di neutrini ogni secondo.
Con la mia tesi di dottorato – racconta Davide - , insieme ai colleghi dell’esperimento Borexino, abbiamo descritto la prima evidenza sperimentale dei neutrini emessi nel ciclo di reazioni CNO, ciclo marginale nel Sole, in cui contribuisce appena per l’1% dell’energia totale emessa, ma principale motore delle stelle più massive e vecchie rispetto alla nostra stella”.