Pubblicato il: 17/04/2024
La psicanalista Marina Valcarenghi in una scena del film

La psicanalista Marina Valcarenghi in una scena del film

In occasione del Centenario dell’Ateneo, viene proiettato, il 23 aprile alle 17.45 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7, il lungometraggio Il Popolo delle Donne di Yuri Ancarani. All’evento, proposto dal dipartimento di Beni culturali e ambientali, partecipano anche il regista Yuri Ancarani e la psicanalista Marina Valcarenghi, protagonista del film. Introducono la proiezione Silvia Bignami, docente di Storia dell’arte contemporanea della Statale, e gli ospiti Monica Naldi, Diego Sileo e Iolanda Ratti

Il film è stato girato nel chiostro della Legnaia dell’Università Statale di Milano in occasione della mostra Lascia stare i sogni al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 2023, ed è stato presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2023. 

La psicanalista Marina Valcarenghi, nel chiostro della Legnaia, tiene una sorta di lectio magistralis con al centro il tema delle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla. Attivista politica negli anni Sessanta e Settanta, laureata in Giurisprudenza in Statale, Marina Valcarenghi è stata la prima psichiatra italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, stupro e pedofilia; un lavoro documentato in diversi saggiNella sua attività ha anche fondato VIOLA, associazione per lo studio e la psicoterapia della violenza.  

La sua voce, le sue pause scandiscono il ritmo del film: nella narrazione ripercorre stralci di testimonianze di uomini violenti, raccolte nei tribunali, nel corso di colloqui in carcere o durante le sedute nel suo studio. Riflessioni sulle dinamiche relazionali degli ultimi trent’anni di storia italiana si intrecciano a ricordi legati al suo lavoro di analista. Dare la parola a lei è allo stesso tempo un altro modo per Ancarani di tornare su tematiche che ricorrono nei suoi lavori come la violenza, l’osservazione della mascolinità e della regressione degli uomini.

Yuri Ancarani, noto al grande pubblico per il lungometraggio Atlantide del 2021, è un artista e regista italiano, noto soprattutto per le sue opere di videoarte caratterizzate da un approccio documentaristico. Una grande produzione che affronta temi quali la violenza, l’osservazione della mascolinità e della regressione degli uomini: “Sono ormai due decenni che nel mio lavoro esploro il mondo progettato da forme di patriarcato cercando di mettere in evidenza questi comportamenti, osservandoli con molta attenzione, in tutti gli ambiti della nostra società”, dichiara Ancarani.

 

La proiezione è gratuita su prenotazione obbligatoria. Nel materiale allegato la locandina e il link all’evento, dove è possibile registrarsi.

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