Pubblicato il: 02/04/2021
I loess, depositi di sedimenti accumulati in grandi spessori nel corso di decine di secoli

I loess, depositi di sedimenti accumulati in grandi spessori nel corso di decine di secoli

Si chiamano loess, sono depositi di sedimenti  delle dimensioni del limo, accumulati in grandi spessori nel corso di decine di secoli. In Europa se ne trovano in gran numero e rappresentano una delle ‘chiavi di lettura’ per conoscere l’Europa di oltre 20mila anni fa, un territorio arido, una sorta di steppa, la sua evoluzione e le variazioni climatiche che nei millenni hanno interessato il continente.

I depositi di loess europei, studiati da più di un secolo, sono stati di recente oggetto di un approfondimento di un network di ricercatori europei coordinati da Frank Lehmkuhl dell’Università di Aachen, in Germania, a cui ha partecipato anche l'Università Statale con Andrea Zerboni, docente del dipartimento di Scienze della Terra "Ardito Desio", che ha pubblicato sulla prestigiosa rivista Earth-Science Reviews i risultati della mappatura del loess europeo e della sua interpretazione paleoambientale.

Durante le ere glaciali, l’ultima delle quali è terminata circa 20mila anni fa, le basse temperature presenti su tutto il globo hanno portato all’espansione dei ghiacciai. A quel tempo, una enorme calotta di ghiaccio copriva gran parte del Nord Europa, mentre sulle Alpi i ghiacciai occupavano completamente le vallate montane, raggiungendo i margini della Pianura Padana. In queste condizioni, nelle aree del continente non coperte da ghiacciai il clima era maggiormente arido di quello attuale e gran parte dell’Europa centrale ed orientale era caratterizzata da una steppa arida e fredda.

La mappa del loess europeo

La mappa del loess europeo

 La generale aridità, l’assenza di copertura vegetale continua e la disponibilità di sedimenti fini trasportati dai ghiacciai e dai corsi d’acqua alla loro terminazione, fecero si che i forti venti fossero in grado di raccogliere i sedimenti fini, delle dimensioni del limo, e accumularli in grandi spessori. Questi depositi, che si sono formati per qualche decina di migliaia di anni, prendono il nome di loess e sono estremamente diffusi in Europa, anche lungo i margini della Pianura Padana. Questi sedimenti costituiscono una fonte importantissima fonte di dati per ricostruire le variazioni climatiche del passato.

 Ora, i ricercatori dell’Università di Aachen, Statale e molti altri Atenei europei, hanno disegnato una mappa in cui è stata rappresentata

in Europa al momento della massima espansione dei ghiacciai e hanno analizzato le condizioni ambientali di diverse regioni europee, identificando almeno 6 differenti aree di formazione del loess, caratterizzate da differenti contesti ambientali.

Ad esempio, la Pianura Padana cade nel dominio Mediterraneo; anche qui l’ambiente era simile ad una steppa, ma le condizioni climatiche meno aride e fredde ed hanno portato alla formazione di spessori minori rispetto all’Europa continentale o al bacino del Danubio. I risultati della ricerca saranno utili per studiare più in dettaglio le variazioni ambientali avvenute nel passato e ad interpretare i meccanismi naturali che hanno guidato le variazioni climatiche, consentendo una accurata stima dell’impatto che attualmente hanno le attività dell’uomo nel guidare i cambiamenti climatici in atto.

Lo studio pubblicato su Earth-Science Reviews.

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