Pubblicato il: 26/11/2024
Convegno AriSLA 2024.

Convegno AriSLA 2024.

AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la SLA ETS, annuncia un nuovo finanziamento di 840mila euro per supportare lo sviluppo di nove innovativi progetti di ricerca sulla SLA, selezionati con il Bando AriSLA 2024, che coinvolgeranno 15 gruppi di ricerca distribuiti in sette regioni diverse, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e per la prima volta in Umbria.

A comunicarlo è stata la presidente Lucia Monaco al Convegno scientifico AriSLA “Ricerca, sviluppo e innovazione nella SLA”, alla presenza di oltre 300 ricercatori, ricercatrici e pazienti, che si è svolto a Milano il 22 e 23 novembre, con focus sullo stato di avanzamento della ricerca sulla SLA e la presentazione dei risultati dei progetti precedentemente finanziati da AriSLA.

La presidente di AriSLA Lucia Monaco.

La presidente di AriSLA Lucia Monaco.

I nuovi progetti di ricerca si concentreranno su ambiti strategici per affrontare la SLA, puntando a identificare strumenti di diagnosi precoce, comprendere i meccanismi molecolari alla base della patologia e individuare approcci terapeutici. Con il nuovo finanziamento, grazie al continuo supporto dei nostri soci fondatori - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport- e di quanti credono nella ricerca, AriSLA arriva a quasi 17milioni di euro investiti in ricerca, supportando 160 gruppi di ricerca e 115 progetti, da cui sono derivate oltre 400 pubblicazioni scientifiche, un numero che testimonia un importante contributo della nostra ricerca in ambito internazionale. Come è emerso dalle relazioni al Convegno, la ricerca compie ogni giorno passi in avanti, ma per avere maggiore impatto è necessario puntare sul valore della ‘collaborazione’ su più fronti, tra ricercatori di base e clinici che già come AriSLA stiamo favorendo, ma anche tra ricercatori e pazienti per rendere la ricerca più efficace e sviluppare terapie accessibili”, ha commentato la presidente di AriSLA Lucia Monaco.

La responsabile scientifica di Fondazione AriSLA, Anna Ambrosini, ha evidenziato: “I risultati presentati al Convegno e i nuovi progetti testimoniano la crescente qualità della ricerca italiana. Questi ultimi hanno superato il nostro processo di selezione, da sempre molto rigoroso, che valuta innovazione, merito scientifico e fattibilità delle proposte. Grazie a questi studi ci occuperemo di ambiti diversi e rilevanti per la patologia. Alcuni studi si focalizzeranno sulla genetica, indagando su pazienti con mutazioni rare e giovanili tramite tecnologie di analisi avanzate. Altri progetti si concentreranno sulla comprensione di meccanismi biologici, ancora poco esplorati, per aumentare la conoscenza sull’esordio della SLA, offrendo nuovi bersagli terapeutici. Altri ancora punteranno a identificare nuovi biomarcatori per una diagnosi tempestiva della SLA e monitorare la progressione della malattia, e possibili approcci terapeutici su modelli di malattia”.

Dopo i saluti istituzionali del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolè, sono stati presentati i risultati dei progetti finanziati da AriSLA e recentemente conclusi. La prima sessione è stata dedicata alla genetica. I fattori genetici, infatti, giocano un ruolo significativo nella SLA: mutazioni genetiche in circa 30 geni, soprattutto con ereditarietà dominante, sono responsabili di circa il 65% dei casi familiari e il 10% di quelli sporadici. Grazie allo studio ‘AZYGOS 2.0’, coordinato da Nicola Ticozzi dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e dell’Università degli Studi di Milano, è stato individuato un nuovo gene recessivo (cioè che determina la comparsa della SLA solo quando un soggetto eredita mutazioni geniche identiche da entrambi i genitori) che potrebbe essere coinvolto nella SLA

Altri riconoscimenti sono stati dati allo studio ‘SWITCHALS’ coordinato da Mauro Cozzolino dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma; al progetto ‘mitoALS’ coordinato da Elena Ziviani del dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova; al progetto ‘Breath’ coordinato da Michela Rigoni del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Padova; e al progetto ‘SRXinALS’, coordinato da Bert Blaauw del Veneto Institute of Molecular Medicine di Padova.

Marta Fumagalli, Università Statale di Milano.

Marta Fumagalli, Università Statale di Milano.

Nella sessione sugli approcci terapeutici preclinici, Marta Fumagalli del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, coordinatrice del progetto di ricerca ‘GPR17ALS-1’, ha valutato il possibile effetto protettivo sulla progressione della malattia di alcune molecole che agiscono sulle cellule precursori degli oligodendrociti (cellule che formano la guaina mielinica che avvolge i prolungamenti neuronali)

Riconosciuto anche il valore del progetto ‘TRAILER’ coordinato da Luca Muzio dell’Unità di Neuroimmunologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano; del progetto ‘DDR&ALS’ coordinato da Fabrizio d’Adda di Fagagna dell’IFOM - Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare ETS di Milano; del progetto ‘ReNicALS’ di Savina Apolloni del dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata.

Al Convegno è poi intervenuto Ammar Al-Chalabi, docente di Neurologia e genetica di malattie complesse al King’s College London di Londra, che nella sua lettura magistrale ha affrontato il tema di come sia possibile trovare nuovi trattamenti evidenziando che “ci troviamo in una fase cruciale della comprensione della malattia, in cui la maggiore conoscenza sulla sua eterogeneità può consentire di sviluppare terapie più mirate”. La seconda lettura magistrale è stata affidata a Giuseppe Lauria, direttore scientifico dell’IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e docente di neurologia dell’Università degli Studi di Milano, che ha approfondito il tema del repurposing nella SLA, ovvero l’utilizzo di farmaci già esistenti per la cura di altre malattie come soluzioni terapeutiche per la SLA, sottolineando che “tra i farmaci candidati promettenti ci sono guanabenz e il suo derivato sintetico icerguastat; quest’ultimo attualmente in fase di valutazione in uno studio clinico randomizzato di fase 2 che coinvolge pazienti con SLA a esordio bulbare”.

AriSLA, che da sempre valorizza i giovani ricercatori e ricercatrici che si occupano di SLA, ha previsto due sessioni dedicate all’esposizione dei loro lavori: 49 i poster presentati. Al termine di questa giornata è stato consegnato a tre giovani ricercatori (Olga Carletta, Beatrice Borhy, Tawanda Chipurura) il Premio Poster ‘Giovani per la Ricerca’, alla presenza di Alessandro Marocchi dell’Associazione ‘Io Corro con Giovanni’, che ha supportato il premio ed è da molti anni al fianco di AriSLA nel supportare la ricerca.

Il Convegno AriSLA ha goduto dell’assegnazione della ‘Medaglia del Presidente della Repubblica’ e del patrocinio del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comune di Milano, FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), e Società Italiana di Neurologia. Inoltre, ha beneficiato del patrocinio e contributo di Regione Lombardia e Farmindustria e del supporto non condizionante dell’azienda Hoya.

Carmelo Milioto dell'Università Statale di Milano è il quarto a partire da sinistra.

Carmelo Milioto dell'Università Statale di Milano è il quarto a partire da sinistra.

Il Bando AriSLA ha selezionato diversi progetti di ricerca, fra cui 2 Full Grant: ‘DEFINEALS’ coordinato da Gianluigi Zanusso dell’Università degli Studi di Verona, e ‘MoonALS’ coordinato da Giovanni Nardo dell’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano. 7 Pilot Grant: ‘FLYGEN’ coordinato da Arianna Manini dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano; ‘GHRHagoALS’ coordinato da Riccarda Granata dell’Università degli Studi di Torino; ‘JASLSDGC’ coordinato da Antonio Orlacchio dell’Università degli Studi di Perugia; ‘MECH-ALS’ coordinato da Marco Foiani dell’Istituto di Genetica Molecolare Luigi Luca Cavalli Sforza di Pavia; ‘Seed-NMR’ coordinato da Linda Cerofolini dell’Università degli Studi di Firenze; ‘StressHuD’ coordinato da Alessandro Rosa della Sapienza Università di Roma; e ‘SpinMNALS’ coordinato da Carmelo Milioto dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto ha l’obiettivo di distinguere e caratterizzare i sottotipi di motoneuroni più interessati dalla SLA causata dalla mutazione del gene C9orf72 (la causa genetica più comune nella malattia) per sviluppare biomarcatori e terapie mirate. Per comprendere i meccanismi che portano alla vulnerabilità selettiva dei motoneuroni, saranno presi in esame dei nuovi modelli murini di C9orf72, sviluppati dal ricercatore, che riproducono aspetti chiave della patologia. Questi progetti nell’ambito della ricerca di base, hanno un finanziamento del valore di 60mila euro e durata di 12 mesi.

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