Gianni Bocchieri, direttore generale Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione, Semplificazione Regione Lombardia; Fabrizio Sala, assessore all'Università Regione Lombardia, il rettore Elio Franzini, la prorettrice Marina Brambilla, l'assessore al Welfare Lamberto Bertolè
Le richieste di sostegno psicologico e i colloqui con i consulenti psicoterapeuti sono aumentati del 75percento, le problematiche più frequenti riguardano la gestione dell'ansia, soprattutto da esame, le difficoltà di ambientamento, il senso di isolamento, oltre ai problemi di motivazione: ecco alcuni dei dati riguardanti la situazione alla Statale che hanno spinto alla realizzazione del Convegno “Uscire dal Disagio: l’Ateneo e le istituzioni del territorio a supporto della salute e del benessere psicologico della popolazione studentesca”, in programma oggi all’Università degli Studi di Milano, primo passo della realizzazione del tavolo di lavoro dell’Ateneo milanese con il Comune di Milano, Regione Lombardia, Ufficio Scolastico Regionale e istituzioni territoriali dedicate al disagio giovanile.
Ha commentato la professoressa Marina Brambilla, prorettrice delegata ai Servizi per la didattica e agli studenti: "Esprimo grande soddisfazione per la disponibilità e l'interesse che le istituzioni del territorio ci hanno dimostrato nei confronti dell'attivazione di un tavolo su questo tema. La Statale fa con ciò uno sforzo per la creazione e la diffusione di una nuova cultura, al fine di potere riconoscere e seguire al meglio le esigenze di tipo psicologico degli studenti, che hanno assunto una nuova centralità dopo la pandemia".
ll disagio psico-emotivo denunciato dalla quasi totalità degli studenti riguarda un senso di solitudine e smarrimento, vissuto soprattutto da coloro che si sono ritrovati a Milano senza la possibilità di rientrare a casa e nessun tipo di contatto, non solo con il mondo esterno, ma neanche con la comunità studentesca che di solito affolla le residenze universitarie. Gli studenti che invece hanno raggiunto le loro famiglie di origine lamentano un disagio derivante dalla convivenza forzata, magari anche in spazi piccoli e sovraffollati, con pochissime possibilità di ricavarsi un proprio luogo personale dove poter concentrarsi e lavorare. Lo studio ne risente in particolar modo, come conseguente scarsa capacità di concentrazione e perdita della motivazione.
È comparso con più frequenza un quadro sintomatologico riconducibile a un disturbo ansioso-depressivo latente: nella quasi totalità dei colloqui, gli studenti lamentano un senso di apatia generalizzata, insonnia, irritabilità, letargia, e scoppi di pianto incontrollati e apparentemente immotivati. Si tratta di studenti che, normalmente, oltre alla realtà accademica, avevano una ricca vita sociale fatta di uscite con amici, sport praticati regolarmente e in alcuni casi in modo agonistico, passioni che vanno dalla musica ai viaggi.
Lo studio e il rendimento accademico rappresentavano, fino a pochi mesi fa, un aspetto del mosaico del loro mondo sociale; in questi mesi, invece, lo studio è diventato totalizzante, aumentando l’investimento emotivo e il senso di colpa per non riuscire a concentrarsi sull’unica attività possibile.
Per rispondere a questa aumentata esigenza, l’Università degli Studi di Milano metterà in campo una serie di iniziative dedicate agli studenti: oltre ad aver già aumentato da uno a 4 il numero dei consulenti psicoterapeuti, verrà attivato uno sportello “fragilità” dedicato agli studenti di tutti i livelli per far fronte all’incremento di casi di fragilità psicologiche emerse in Ateneo, verranno messe in atto azioni per sensibilizzare la comunità accademica sul tema del benessere e della salute mentali, verrà concretizzato la rete di collaborazione tra la Statale di Milano ed enti territoriali per permettere l’accesso a percorsi e servizi terapeutici a costi calmierati.
“Siamo al fianco dell’Università Statale di Milano per supportare i nostri studenti che vivono situazioni di disagio. Si tratta di un tema che sta molto a cuore a Regione Lombardia e che è, purtroppo, sempre più diffuso in questo periodo difficile che stiamo vivendo - ha detto l’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala - Questo incontro rappresenta infatti il primo passo per la creazione di un tavolo di lavoro che ci vedrà partecipi, in un’ottica di collaborazione concreta a servizio dei giovani”, ha concluso Sala.
“Lo shock della pandemia – dichiara l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé - ci ha resi più vulnerabili, amplificando fatiche e problemi già esistenti, facendone emergere di nuovi ed esponendoci maggiormente ai rischi per la nostra salute mentale. Una condizione che ha colpito soprattutto i giovani, che hanno perso preziose occasioni di socialità e relazioni. L’urgenza di farci carico della loro condizione e di non sottovalutare la situazione appare chiara a tutte le istituzioni. Il Comune di Milano sarà in prima fila, nella convinzione che solo un approccio strutturato ci renderà efficaci”.
Fabrizio Sala, assessore Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Regione Lombardia, la prorettrice Marina Brambilla, l'assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolè
L'intervento di apertura del rettore Elio Franzini
L'intervento di apertura del rettore Elio Franzini
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