In Statale l’ambasciatore lettone Solvita Āboltiņa

Le relazioni fra Lettonia e Italia nel periodo tra le due guerre mondiali al centro del seminario in programma l’8 maggio, dal titolo “The Interwar Period in Europe. Latvia and Italy: Similarities, Differences, Relations”, che si tiene presso la Sala Napoleonica di via Sant’Antonio 12. Ore 10.

Organizzato dal dipartimento di Studi storici dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Lettonia in Italia, l’incontro vede la partecipazione di Solvita Āboltiņa, Ambasciatore della Lettonia, per celebrare il centenario dell’indipendenza della Lettonia e i 15 anni dall’ingresso del Paese Baltico nell’Unione Europea e nella NATO attraverso un confronto tra studiosi ed esperti su un tema finora poco conosciuto, come le relazioni tra due paesi così lontani geograficamente nel periodo che va dal 1918 al 1940.

Una distanza che non impedì rapporti bilaterali forti tra Italia e Lettonia, come emerge anche da una recente ricerca, svolta presso l’archivio storico-diplomatico della Farnesina e l’archivio di Stato della Repubblica di Lettonia e presentata proprio durante il seminario - che individua come punti focali l’indipendenza della Lettonia nel 1918, il supporto dell’Italia nel percorso fino al riconoscimento de iure della Lettonia nel 1921 e la posizione dell’Italia che non riconobbe, fino al 1991 (quando l’Urss si dissolse) l’occupazione del Paese Baltico da parte dell’Unione Sovietica. 

Nel corso del seminario vengono anche presentate le mostre “Latvia and Italy: 100 Years of Friendship” e “The role of Italy in the recognition of Latvia and the bilateral relations between Latvia and Italy during the Interwar period”. Le mostre sono ospitate a Palazzo Greppi in concomitanza con l’incontro.

Aprono i lavori Antonella Baldi, prorettrice all’Internazionalizzazione dell’Università Statale di Milano, e Solvita Āboltiņa, Ambasciatore della Lettonia in Italia. Introduce Giulia Lami, docente di Storia dell’Europa orientale, seguita dall’intervento di Ēriks Jēkabsons, docente della University of Latvia, esperto in Storia politica e militare della Lettonia e di Lituania, Estonia, Polonia, Russia, Ucraina e Bielorussia.