Pubblicato il: 19/03/2020
Guido Galli

Il magistrato e docente Guido Galli - Foto tratta dal sito del Consiglio Superiore della Magistratura

Il 19 marzo 1980, quaranta anni fa, alle 16.50, in un'Italia percorsa dall'emergenza del terrorismo politico (erano gli 'anni di piombo'), il nostro Ateneo è stato teatro dell'omicidio di un magistrato e docente della Facoltà di Giurisprudenza, freddato da un commando di Prima Linea nella sede di via Festa del Perdono, davanti all'aula 305, mentre si stava recando a tenere una lezione di Criminologia nell'aula 309, oggi a lui dedicata. Si chiamava Guido Galli: era un nostro laureato, uno studioso di procedura penale e di criminologia, titolare da noi di un incarico di insegnamento, e, soprattutto – ciò ne causò la barbara uccisione – era un magistrato esemplare, per competenza e professionalità, impegnato in quegli anni, quale giudice istruttore, in un’importante inchiesta contro il terrorismo. 

Guido Galli, come si legge in una pagina dedicata alla sua figura sul sito internet del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato ucciso perché faceva bene il suo lavoro.

Il comunicato (probabilmente in maniera involontaria) appare come un elogio al magistrato e al lavoro dello stesso, in quanto ne sottolinea il senso del dovere, la correttezza e l'equilibrio: 

"Oggi 19 marzo 1980, alle ore 16 e 50 un gruppo di fuoco della organizzazione comunista Prima Linea ha giustiziato con tre colpi calibro 38 SPL il giudice Guido Galli dell'ufficio istruzione del tribunale di Milano [...]. Galli appartiene alla frazione riformista e garantista della magistratura, impegnato in prima persona nella battaglia per ricostruire l'ufficio istruzione di Milano come un centro di lavoro giudiziario efficiente, adeguato alle necessità di ristrutturazione, di nuova divisione del lavoro dell'apparato giudiziario, alla necessità di far fronte alle contraddizioni crescenti del lavoro dei magistrati di fronte all'allargamento dei terreni d'intervento, di fronte alla contemporanea crescente paralisi del lavoro di produzione legislativa delle camere [...]" 

Sobrietà, dignità e intelligenza sono contenute nella risposta che la famiglia volle dare, all'indomani della rivendicazione, attraverso una lettera affidata agli organi di stampa e indirizzata "a quelli che hanno ucciso mio marito e nostro padre". Parte di quel messaggio è oggi inciso su una targa posta al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Milano e dedicata a Guido Galli: 

"Abbiamo letto il vostro volantino: non l'abbiamo capito. Sentiamo ugualmente il dovere di scrivere queste righe, anche perché altri possano leggerle. Capiamo solo che il 19 marzo avete fatto di Guido un eroe e lui non avrebbe mai voluto esserlo, in alcun modo: voleva solo continuare a lavorare nell'anonimato, umilmente e onestamente come sempre ha fatto. Avete semplicemente annientato il suo corpo, ma non riuscirete mai a distruggere quello che ha oramai dato per il lavoro, la famiglia, la società. La luce del suo spirito brillerà sempre annientando le tenebre nelle quali vi dibattete".

Guido Galli è stato ucciso nel giorno della festa del papà: sua figlia Alessandra, oggi magistrato (come la sorella Carla), si trovava quel pomeriggio di quaranta anni fa in aula, aspettando con gli altri studenti che il papà-professore arrivasse in aula, per la lezione.

Ricorre oggi l’anniversario di una pagina triste e drammatica della storia del nostro paese e della nostra Università.

Riteniamo doveroso ricordarlo – unendoci a quanto per primo ha fatto il Presidente della Repubblica Mattarella – perché la memoria di Guido Galli è un valore per la nostra comunità, così come Guido Galli è ancora oggi un esempio per i nostri studenti. Avremmo voluto farlo oggi in Aula Magna con una cerimonia pubblica, organizzata assieme alla sezione milanese della Associazione Nazionale Magistrati.  L'emergenza COVID-19 ci ha imposto un rinvio: non mancheremo di riprogrammare presto l'iniziativa, dando continuità a quella che ormai è una tradizione per il nostro Ateneo: l'annuale “Giornata sulla giustizia”, in ricordo di Guido Galli, giunta l’anno scorso alla VI edizione.

Ci stringiamo con affetto ai familiari, nel ricordo del valoroso nostro laureato e docente, del magistrato, e dell'uomo che oggi ricordiamo.


Il rettore Elio Franzini