Pubblicato il: 22/03/2023
Il gruppo di studentesse e studenti che hanno realizzato il vademecum: Claudia Consoli, Cecilia Pasini, Federica Scassillo e Alessandro Molari

Il gruppo di studentesse e studenti che hanno realizzato il vademecum: Claudia Consoli, Cecilia Pasini, Federica Scassillo e Alessandro Molari

Si intitola "Detenuti Stranieri. Domande e risposte" ed è il nuovo vademecum frutto del lavoro del gruppo ‘Street law’ di studentesse e studenti del corso “Clinica legale di giustizia penale” dell’anno accademico 2021-2022 tenuto da Angela Della Bella, docente del dipartimento di Scienze giuridiche “Cesare Beccaria" dell’Università Statale di Milano. Il vademecum, di circa 70 pagine, è una piccola guida che si rivolge agli operatori penitenziari e alle persone detenute di origine straniera con lo scopo di fornire informazioni e spiegazioni su di un tema complesso, quale è quello delle ripercussioni delle vicende penali sulla possibilità, terminata la detenzione, di soggiornare regolarmente sul territorio. Le studentesse e gli studenti che hanno partecipato al progetto sono stati: Claudia Consoli, Cecilia Pasini, Federica Scassillo e Alessandro Molari.

Professoressa Della Bella, come nasce il progetto di vademecum per detenuti stranieri?

All’interno della Clinica legale di giustizia penale del nostro dipartimento svolgiamo attività giudiziali e attività di street law. Le prime vedono la collaborazione degli studenti con avvocati nella risoluzione di casi reali, le seconde sono, invece, volte ad affrontare ogni anno una tematica socialmente rilevante con l’obiettivo di riversare nella società – in termini di informazioni sui diritti e accesso alla giustizia di categorie svantaggiate o emarginate – le conoscenze giuridiche apprese. Nell’anno 2021-2022 il lavoro si è concentrato nel carcere di Bollate, IV reparto, sezione maschile, con riferimento alla condizione dei detenuti stranieri e a tutte le problematiche che attengono all’area in cui il diritto penale si interseca con il diritto dell’immigrazione. Da questi approfondimenti nasce il vademecum.

Come si è articolato il lavoro dentro e fuori dal carcere?

Si è partiti con una formazione preliminare, tenuta dall’avvocato Paolo Oddi, specializzato nei temi dell’immigrazione, e da Giulia Mentasti, assegnista del dipartimento di Scienze Giuridiche “Cesare Beccaria”, sulla crimmigration, ossia quel territorio di intersezione tra il diritto penale e il diritto dell’immigrazione: nello specifico ci siamo focalizzati sui reati cosiddetti ostativi che, quando commessi da uno straniero, presentano ripercussioni sulle procedure di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno. Abbiamo poi affrontato i temi delle espulsioni e della detenzione amministrativa all’interno dei Centri di permanenza e rimpatrio (essendo anche questa una possibile evenienza per il detenuto al termine dell’espiazione della pena). In un secondo momento, abbiamo fatto ingresso nel carcere di Bollate per conoscere e confrontarci con il gruppo di detenuti stranieri con i quali avremmo lavorato e per cominciare a capire quali fossero le diverse situazioni e necessità dei singoli.

Cosa  è emerso dal confronto con i detenuti?

Le studentesse e gli studenti  - entrando settimanalmente all’interno della casa di reclusione - hanno avuto  dialoghi individuali con le persone detenute che hanno raccontato le loro vicende, ma soprattutto hanno posto i quesiti sui quali avremmo potuto dare informazioni e consigli. Nel raccogliere le richieste ci siamo siamo resi conto di quante situazioni fossero in realtà simili, così come simili erano le domande che ci venivano poste. Abbiamo quindi svolto il lavoro di ricerca e di studio focalizzandoci sugli elementi in nostro possesso e, infine, è stato organizzato un ulteriore momento di dialogo collettivo durante il quale abbiamo risposto ai quesiti che ci erano stati sottoposti ed abbiamo illustrato gli istituti giuridici più importanti in materia: il frutto di questa ricerca e di questo momento di restituzione è ciò che forma oggetto del vademecum.

Come sono proseguite le attività nell’anno accademico 2022-2023?

Quest’anno, con i nuovi studenti della Clinica legale, stiamo intraprendendo un’attività analoga, sempre con i detenuti stranieri sui temi della crimmigration, all’interno della casa circondariale di San Vittore. Terminata la formazione degli studenti, abbiamo fatto un primo incontro introduttivo con gli operatori e le rappresentanze dei detenuti, per illustrare le attività che svolgeremo. E proprio da questa settimana cominceremo ad entrare settimanalmente per i colloqui con i detenuti.Già dai primi ingressi, ci siamo resi conto che – pur occupandoci della stessa materia – il lavoro sarà diverso, per la diversa tipologia dell’istituto (casa circondariale anziché casa di reclusione) e per la diversità dell’utenza. Ma siamo pronti per questa nuova sfida, forse ancora più impegnativa.

 

Per chi fosse interessato a ricevere il vademecum in formato digitale è possibile scrivere a clinicalegale.giustiziapenale@unimi.it.

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