Pubblicato il: 28/10/2022
Immagine tratta da Pixabay

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Facilitare la comunicazione tra anziani assistiti, famiglie e badanti di lingua straniera nell’area di Varese e provincia, anche attraverso un glossario multilingue disponibile come app per smartphone. È l’obiettivo a cui hanno lavorato i ricercatori dell’Università degli Studi dell’Insubria, e dell’Università Statale di Milano per il progetto A.Ge.Vol.A. (Assistenza, Gestione, Volontariato, Anziani. Strumenti multilingui per l'assistenza agli anziani). Finanziato da Fondazione Cariplo, il progetto vede come capofila l’Università degli Studi dell’Insubria e la Statale, con Kim Grego, docente di Lingua inglese del dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico – Politici, in veste di partner.

A partire da analisi statistico-demografiche che confermano l’Italia e il territorio varesino come  particolarmente interessati dal fenomeno dell’invecchiamento (l’Italia è insieme al Giappone il paese più anziano al mondo, Istat 2020), il progetto A.Ge.Vol.A si è innanzitutto articolato nell'incontro e intervista con gli anziani, le loro famiglie e le assistenti di lingua straniera che se ne prendono cura quotidianamente.

È stato condotto anche un sondaggio che ha consentito di raccogliere dati significativi in merito alle abitudini delle popolazioni coinvolte. Da una parte si sono raccolte informazioni sulla provenienza, identità, cultura, formazione, aspettative, bisogni comunicativi e linguistici delle badanti, figure divenute ormai essenziali per l’assistenza a domicilio degli anziani; dall’altra il progetto ha consentito di raggiungere gli anziani assistiti mediante i nipoti e le famiglie, e di ascoltare le loro ‘voci’, cosa che ha permesso di ricostruirne le abitudini, identità e necessità comunicative, anche durante l’emergenza pandemica da Covid-19.

In particolare - spiega Kim Grego -, il convegno internazionale ospitato dall’Università Statale nell’ottobre 2020 e intitolato "Ages2020. Age-Specific Issues. Language, Spaces, Technologies", ha trattato il tema dell'età e delle età, in senso lato, esteso, partendo per esempio dalla fase della gestazione e fino a quella del fine vita. L'età anziana e le limitazioni fisiche, comunicative e sociali in generale che la caratterizzano hanno rappresentato una parte importante del discorso. A questa, si sono però affiancate riflessioni sull'età media - come definirla, quali limiti darle, quali le connotazioni positive o negative - per esempio nel caso delle madri attempate che cercano o portano a termine una prima gravidanza in età avanzata. Anche i giovani e i giovanissimi, dal caso Greta Thunberg alle giovanissime madri africane affette da Ebola, hanno trovato spazio all'interno del convegno, confermando che ogni età ha le sue peculiarità, soffre di stereotipi e discriminazioni, che possono essere limitate e comunque investigate grazie all'ausilio di strumenti di comunicazione tecnologici innovativi”.

Il progetto ha quindi prodotto un'app attraverso cui è disponibile un glossario multilingue in 7 lingue (inglese, italiano, spagnolo, rumeno, russo, albanese e ucraino), ragionato e mirato alle esigenze delle badanti di lingua straniera. La app è in fase di test, ma, da metà ottobre, è già liberamente e gratuitamente disponibile su web, e scaricabile su dispositivi Apple e Android. 

Già nel 2018 - evidenzia infine la docente della Statale -, studiando la composizione del corpo badanti del territorio considerato – spiega la professoressa in merito al caso specifico delle donne ucraine -, avevamo evidenziato come le ucraine costituissero una maggioranza, ma non fossero adeguatamente rappresentate linguisticamente, perché si supponeva che le comunicazioni in lingua russa (che pure conoscono in media molto bene) fossero sufficienti a gestirne l'immigrazione e la permanenza in Italia. Per superare l'uso del russo come lingua franca (che andava benissimo come strumento emergenziale), avevamo da subito incluso l'ucraino fra le lingue del glossario da realizzare. Gli anni sui quali si è svolto il progetto, tra pandemia (isolamento) e poi guerra (maggiore isolamento), ci ha tenuti come gruppo di ricerca molto vicini alla comunità delle badanti ucraine. Umanamente, è stata un'esperienza di profondo impatto, che non vogliamo termini col progetto”.

Contatti

  • Kim Serena Grego
    Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico - Politici