Pubblicato il: 11/11/2019
Madonna Litta

L'opera "Madonna Litta" di Leonardo da Vinci, in mostra al Museo Poldi Pezzoli fino al 10 febbraio 2020

È composto da Silvia Bruni del dipartimento di Chimica, e Marco Gargano e Letizia Bonizzoni del dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli", il gruppo di ricerca dell'Università Statale tra i partner scientifici della mostra "Leonardo e la Madonna Litta", fino al 10 febbraio al Museo Poldi Pezzoli di Milano.

Una mostra unica che ruota intorno a uno dei capolavori leonardeschi, la celebre "Madonna Litta", rientrata in Italia, dopo quasi 30 anni, dall'Ermitage di San Pietroburgo, per le celebrazioni del 500° anniversario della morte di Leonardo e a un nucleo selezionatissimo di opere eseguite dal genio toscano e dai suoi allievi più vicini su cui è stato possibile dar vita a un'articolata campagna di analisi diagnostiche, finanziate da Fondazione Bracco e occasione di valorizzazione del rapporto tra scienza e arte.

Spettroscopia iperspettrale, diagnostica per immagini, radiografia, riflettografia, fotografia in luce UV, infrarosso in falso colore sono solo alcune delle analisi nate dalla collaborazione tra il team dell'Università Statale e l'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR (Isabella Castiglioni, Anna Galli e Matteo Interlenghi), l'Università degli Studi di Milano-Bicocca (Marco Martini e Simone Caglio del dipartimento di Scienza dei materiali) e la start up DeepTrace Technologies.

Dal tipo di legno utilizzato al disegno sottostante agli strati pittorici ai pigmenti, leganti e vernici impiegati, le analisi hanno permesso di evidenziare sia il modus operandi degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo, a stretto contatto fra loro, a fine Quattrocento negli anni della presenza del Maestro a Milano, sia alcuni dettagli affascinanti non visibili ad occhio nudo, appartenenti a una versione antecedente come, per esempio, alcune variazioni della postura e delle posizioni delle mani o dei piedi delle Vergini o dei bambini, o degli sfondi degli ambienti interni ed esterni dipinti nelle opere, o, ancora più intriganti, le tracce delle impronte digitali dell'artista lasciate sul disegno preparatorio prima della stesura definitiva dei pigmenti.

La mostra rientra fra le celebrazioni nazionali dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci promosse e sostenute dal MIBAC - Ministero dei beni e delle attività culturali - ed è stata realizzata con il sostegno di Fondazione Bracco, Regione Lombardia e Comune di Milano.

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