Pubblicato il: 25/11/2020
La locandina del centro Genders per la Giornata contro la violenza sulle donne

La locandina del centro Genders per la Giornata contro la violenza sulle donne

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, le ricercatrici del Centro Ricerche Genders dell'Università Statale di Milano, Cinzia Meraviglia e Aurore Dudka, con Giussy Barbara del servizio SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica) di Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, hanno realizzato un report sui numeri della violenza contro le donne con una particolare attenzione alla situazione della pandemia, con le misure di lockdown che hanno interessato il Paese.

Nel corso del 2020, secondo le notizie di stampa, spiegano le autrici, sono stati commessi 84 femminicidi, con un aumento rispetto agli anni precedenti dei casi in cui è il marito, compagno o ex a compiere il femminicidio (ben 60 casi sul totale, pari al 71,4%). Negli anni precedenti infatti tale quota, già elevata, si attestava intorno al 60%, con una punta del 68% solo nel 2014.

Il mese di gennaio 2020 è stato il peggiore, con ben 15 femminicidi, di cui 11 concentrati negli ultimi dieci giorni del mese. Paradossalmente, il lockdown ha rallentato questo ritmo, poiché il numero dei femminicidi è sceso, rispetto agli anni precedenti, sia nei mesi del lockdown, sia in quelli successivi. Tuttavia, questa non è una buona notizia.

La ragione dietro tale rallentamento, rispetto all’inizio del 2020 e al 2019 - riflettono le ricercatrici -, potrebbe essere semplice. Sappiamo che il momento più delicato e rischioso per una donna in una relazione violenta è quello in cui decide di andarsene, e i dati degli anni scorsi dicono che la separazione è citata come il motivo principale del femminicidio in due terzi dei casi nei quali è il compagno o marito ad uccidere. Non è quindi improbabile che nel 2020, in una situazione sociale, oltre che sanitaria, completamente sconvolta rispetto all’ordinario, le donne abbiano scelto di rimandare ogni decisione di separazione, o comunque ogni decisione mirata ad un percorso di maggiore autonomia.

Un’importante 'cartina di tornasole' di quello che è accaduto arriva dall'esperienza del servizio Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) presso il Policlinico di Milano (che ha un bacino di utenza che si estende oltre la città metropolitana di Milano, e che è centro regionale di riferimento per le violenze sessuali). Dall’inizio della messa in atto delle misure di isolamento sociale - spiegano le ricercatrici - vi è stata una netta riduzione degli accessi in SVSeD di donne richiedenti aiuto a causa dei maltrattamenti subiti dal partner. Questo in contrasto con il fortissimo aumento delle chiamate e dei messaggi via chat alla help-line nazionale del Dipartimento per le Pari Opportunità.

La riduzione rilevata dal servizio SVSeD - sottolineano le autrici - non deve essere interpretata come una riduzione della violenza stessa, anzi. È il pericoloso segnale dell’enorme limitazione delle donne nelle richieste di aiuto, completamente isolate in casa col maltrattante ed impossibilitate a qualunque contatto con l’esterno. E’ il pericoloso segnale, inoltre, di una rinuncia, almeno temporanea, all’intraprendere quel delicato percorso di fuoriuscita da una relazione violenta.

Certamente, separarsi nel 2020 segnato dal coronavirus potrebbe essere più difficile per ragioni oggettive, tra cui la perdita del lavoro e/o del reddito, la difficoltà di rivolgersi alle proprie reti di supporto e di contattare le operatrici dei Servizi di aiuto.

L'appello delle studiose, alla luce dei numeri e delle limitazioni dovute ai lockdown, è quello per "un ripensamento degli attuali meccanismi di sostegno e intervento nei casi di violenza sulle donne, meccanismi che devono essere velocemente adeguati per consentire alle donne che lo desiderano di uscire in completa sicurezza da relazioni violente".

Nei Materiali allegati è disponibile il testo completo del report "Il Coronavirus ferma il Paese, ma non la violenza sulle donne".

Contatti

  • GENDERS Centre - Gender & Equality in Research and Science, University of Milan