Pubblicato il: 03/11/2025
Esperienze, sfide e trasformazioni degli studenti PrimaGen

Esperienze, sfide e trasformazioni degli studenti PrimaGen.

Presentati, il 15 ottobre in Sala Lauree dell’Università degli Studi di Milano, i risultati della ricerca PrimaGen – Studenti di Prima Generazioneche ha indagato in profondità le esperienze di studenti e studentesse che, per primi nelle loro famiglie, accedono all’università.

Guidato da Angela Biscaldi, antropologa, docente del dipartimento di Scienze sociali e politiche, e da Giuseppe Mazzarino di Fare Ricerca Academy, ente del terzo settore che dal 2019 si occupa di consulenza utilizzando tecniche di ricerca qualitativa e di formazione nell’ambito delle scienze umane e sociali, con la collaborazione del COSP, Centro per l’orientamento allo studio e alle Professione dell’Università Statale. “PrimaGen” si inserisce all'interno del più ampio progetto interuniversitario PROBEN finalizzato alla promozione del benessere psicofisico e al contrasto ai fenomeni di disagio psicologico ed emotivo della popolazione studentesca. 

Sono quattro le aree tematiche principali, che rappresentano le dimensioni più significative del percorso dei PrimaGen: accesso e orientamento, relazioni familiari, permanenza e successo accademico, costruzione del futuro. La metodologia di indagine è basata su un approccio etnografico attraverso sessanta interviste in profondità a studenti di prima generazione provenienti principalmente dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca.

Accesso e orientamento

L’ingresso all’università è vissuto dai PrimaGen come un momento di forte discontinuità biografica. In assenza di modelli familiari di riferimento, l’orientamento è spesso vissuto come un processo solitario e incerto, caratterizzato da difficoltà burocratiche, scarsa informazione e spaesamento culturale.

Le interviste rivelano che molti studenti imparano a “decifrare” i codici accademici attraverso tentativi e errori, sviluppando nel tempo autonomia, curiosità e capacità di adattamento. Tuttavia, il sistema universitario appare ancora poco preparato a fornire un accompagnamento personalizzato a chi proviene da contesti privi di capitale culturale accademico.

Relazioni familiari e trasformazioni intergenerazionali

Il rapporto con la famiglia d’origine si configura come un terreno di tensione e negoziazione simbolica. Da un lato, vi è sostegno affettivo ed economico; dall’altro, incomprensioni e distanza culturale. I genitori, spesso privi di esperienza diretta del mondo universitario, faticano a comprendere le esigenze e il linguaggio accademico dei figli.

Nonostante ciò, la ricerca mostra come l’università diventi uno spazio di mediazione e cambiamento reciproco: gli studenti di prima generazione introducono nuovi discorsi, valori e aspirazioni nel proprio contesto familiare, contribuendo a ridefinire le rappresentazioni sociali dell’istruzione e a generare un impatto trasformativo sulle generazioni successive.

Permanenza e successo accademico

Il mantenimento del percorso universitario costituisce una delle sfide più complesse. Gli studenti PrimaGen affrontano difficoltà economiche, senso di isolamento e ansia di prestazione, ma sviluppano al contempo strategie di resilienza e sostegno reciproco.

Il concetto di successo, in questo contesto, non coincide con la sola performance accademica: esso assume un significato più ampio, legato alla perseveranza, alla capacità di superare ostacoli e di costruire appartenenza. Il ruolo delle relazioni con pari e docenti risulta decisivo nel rafforzare la fiducia e nel contrastare l’autopercezione di inadeguatezza.

Costruzione del futuro e mobilità sociale

L’esperienza universitaria si configura come un processo di emancipazione e di ridefinizione del sé. Laurearsi non rappresenta solo un traguardo personale, ma un atto collettivo di mobilità sociale e simbolica: un modo per “riscrivere” le aspettative familiari e ampliare l’immaginario delle possibilità.

Molti studenti esprimono il desiderio di restituire alla propria comunità il valore del percorso compiuto, spesso orientandosi verso professioni di impatto sociale. Tuttavia, permangono barriere strutturali legate alla mancanza di reti e capitale sociale, che rendono complesso l’ingresso nel mercato del lavoro.

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