Pubblicato il: 21/09/2021

Si è tenuto il 21 settembre, nella Sala di Rappresentanza dell’Università Statale di Milano, l'evento dedicato all'antica File, ai suoi monumenti e alla storia del suo straordinario salvataggio dalle acque del Nilo. La giornata è stata organizzata dall’Università degli Studi di Milano e dall’Ambasciata d’Italia in Egitto, con la partecipazione dell’Istituto Italiano di Cultura - Centro Archeologico Italiano al Cairo.

In seguito alla costruzione della prima diga di Assuan (1898-1902), l’isola di File con i suoi magnifici monumenti fu parzialmente sommersa dalle acque del Nilo. Con la costruzione della Grande Diga, il cui progetto fu lanciato negli anni Cinquanta, File e altri monumenti della Nubia, come quelli di Abu Simbel, sarebbero andati definitivamente perduti. Nell’ambito della Campagna UNESCO (1960-1980) i monumenti furono salvati grazie a un intervento di traslazione altamente specialistico, nel quale l’Italia ebbe un ruolo importante.

L’ultimo salvataggio fu quello di File, dove i lavori furono portati a temine dalla Società Italiana Condotte - Mazzi Estero (mentre il precedente intervento ad Abu Simbel era stato messo in atto da Impregilo). In occasione del 40° anniversario dell’inaugurazione della nuova File (1980-2020), sono stati portati alla luce gli Archivi della Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA riguardanti quella straordinaria impresa, che sono stati donati nello scorso dicembre all'Università degli Studi di Milano.

 

Gli Archivi Condotte consistono in un totale di oltre 50 metri lineari, e hanno già ottenuto una sistemazione e classificazione preliminare presso la Statale. Comprendono carteggi in italiano, inglese e arabo (lettere, annotazioni logistiche, relazioni, documenti amministrativi), una grande quantità di progetti, disegni tecnici e piante e centinaia di fotografie sia a colori, sia in bianco e nero. Queste ultime sono spesso incollate su schede tecniche che riportano annotazioni manoscritte molto accurate. Si trovano anche vari scatti sequenziali di un particolare e delicato momento dei lavori: quasi dei fotogrammi. L’archivio riflette pienamente l’accuratezza dell’impresa di File: i faldoni raccolgono anche i disegni di gara del 1969, elaborati da Consortium of Consulting Engineers & Architects Cairo, oltre ai numerosi disegni tecnici che servirono allo smantellamento e alla ricostruzione.

Lo studio accurato del fondo porterà senza dubbio a novità interessanti, quando i documenti, le immagini e le annotazioni di varia natura saranno rimesse in connessione tra loro e in sequenza temporale. L’intero archivio è confluito negli Archivi di Egittologia dell’Università degli Studi di Milano, che figurano tra i maggiori centri di conservazione e studio di archivi egittologici al mondo. Sotto l’egida dell’Università Statale sarà svolta l’opera di riordino e di studio, nell’ambito di un vasto progetto interdisciplinare che coinvolgerà varie istituzioni e specialisti di aree diverse della ricerca, da egittologi a topografi, da esperti di relazioni internazionali a storici contemporanei.

Una selezione della ricchissima documentazione contenuta negli Archivi è confluita nel volume File, la Perla del Nilo salvata dalle acque. Il contributo italianocurato dall’Ambasciata d’Italia al Cairo e dall’Istituto Italiano di Cultura - Centro Archeologico Italiano al Cairo ed edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato attraverso il prestigioso marchio Libreria dello Stato.

Con le sue quasi 300 pagine e oltre 200 immagini, il volume comprende saggi di personalità italiane ed egiziane, raccogliendo un’ampia documentazione in larga parte inedita. La prima parte illustra il ruolo di File nella storia della cultura, dalla letteratura all’arte, fino alla recente missione spaziale dell’European Space Agency, la cui sonda è stata in suo onore chiamata Philae; la seconda parte presenta la campagna UNESCO, i monumenti di File e i lavori per il salvataggio.

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