Pubblicato il: 03/08/2023
Global health_master

L’impegno della Statale per la tutela globale della Salute

Affrontare la Salute Globale sotto diversi punti di vista, per superare approcci unisettoriali, acquisire le basi fondamentali per comprendere ed analizzare i problemi sanitari in tutto il Pianeta con un focus particolare sui determinanti economici e sociali di malattia o salute, identificare soluzioni innovative e interventi multidisciplinari: l’Università Statale di Milano affronta questa tematica sfidante proponendo il master di secondo livello in Global Health e il convegno “Time to engage in global Health”, in programma presso l’Ateneo Milanese il 21 settembre.

Salute per tutti significa rendere la salute universale, affrontando davvero le cause profonde delle disuguaglianze in modo strutturale. Cure primarie accessibili, acqua pulita, istruzione, occupazione, cibo sano, rispetto dell'ambiente e benessere mentale: sono solo alcuni dei fattori che devono essere presi in considerazione per rendere l'approccio alle cure davvero olistico” - commenta Andrea Gori, docente di Malattie infettive e Direttore del Centro di Ricerca Multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH) dell’Università degli Studi di Milano.

Il master di secondo livello in Global Health

Giunto al quarto anno di svolgimento, il corso, interamente in lingua inglese, è organizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo ed è diretto da Mario Raviglione, docente di Salute Globale e condirettore del Centro di Ricerca Multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), in collaborazione con Andrea Gori. Grazie all’approccio multidisciplinare, possono prendervi parte professionisti che provengono da diversi campi, dalle scienze biomediche a quelle economiche, sociologiche, antropologiche, politiche e di gestione, agli ambiti dei cambiamenti climatici, delle relazioni internazionali, della diplomazia e della comunicazione e promozione.

Al termine del master, gli studenti saranno in grado di affrontare le problematiche della salute in modo innovativo e con un’ottica diversa: sapranno valutare ogni tema della salute sotto una prospettiva “globale” legata al riconoscimento dei determinanti (povertà, nutrizione, variazioni climatiche, urbanizzazione, migrazioni). Il tema della salute verrà affrontato nella sua globalità, non solo geografica, ma considerando gli aspetti legati all’equità e l’ineguaglianza nell’accesso alle cure, avendo una visione chiara delle priorità in salute che spazieranno dalla salute materna e infantile alle condizioni di non trasmissibilità delle grandi epidemie. Infine, offrirà gli strumenti per ricercare soluzioni multidisciplinari e intersettoriali, dagli aspetti curativi alla prevenzione, centrate sulla persona ma sempre in un contesto globale.

Le possibilità lavorative spaziano dal settore pubblico locale e nazionale (aziende, ministeri della salute, degli affari esteri, della cooperazione, etc.), a quello internazionale (agenzie governative, OMS, ONU), al settore non-governativo, alle partnership pubblico-private con un ruolo di finanziamento internazionale, o al settore privato e industriale collegati al mondo della salute. “Non a caso il corso prevede l’esperienza sul campo ad esempio in Guatemala, Pakistan, Tanzania o eSwatini, dove si sta portando avanti uno studio lo screening sull’HPV, il papilloma virus all’origine del cancro della cervice uterina, basato sul un nuovo metodo di ricerca del virus nell’urina messo a punto nel laboratorio delle professoresse Elisabetta Tanzi e Antonella Amendola, anziché del prelievo citologico per l'esecuzione del Pap-test”, spiega Mario Raviglione.

Il corso si svolgerà dal 3 novembre 2023 al 3 novembre 2024. Il percorso formativo si articola in 249 ore (25 CFU) di didattica frontale e 277 ore (20 CFU) di altre forme di addestramento, come esercitazioni e seminari. Seguirà un periodo di tirocinio della durata di 250 ore (10 CFU). Il conseguimento del master porta all’acquisizione di 60 CFU.

20 i posti disponibili, il bando scade il 2 ottobre: maggiori informazioni nella scheda del corso sul portale unimi.it o sul sito del MACH.


Il Convegno “Time to engage in global health”

Nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, il prossimo 21 settembre, si svolgerà un pomeriggio di approfondimento e dibattito sul tema della Salute Globale, promosso dalla professoressa Stefania Recalcati, articolato in diverse sessioni che affronteranno diverse tematiche legate alla Global Health, proprio a significare l’interconessione dell’ambito della salute con quello di numerose altre discipline scientifiche.

La sessione introduttiva del convegno è moderata da Andrea Gori e prevede i saluti istituzionali del rettore della Statale Elio Franzini, della prorettrice delegata all’Internazionalizzazione Antonella Baldi, del prorettore delegato ai Rapporti con le istituzioni sanitarie e presidente del Comitato di direzione di Medicina e Chirurgia, Gian Vincenzo Zuccotti, di Mario Raviglione e di Guido Sali, delegato alla Cooperazione allo sviluppo in ambito agroalimentare e ambientale.   
A seguire, quattro panel affronteranno il tema del rapporto della Global Health con la ricerca, con la didattica e con la sostenibilità, per chiudere con una tavola rotonda a cui parteciperanno rappresentanti del terzo settore con progetti di cooperazione internazionale in corso con l’Ateneo.

Verrà presentato il progetto pilota in eSwatini di una modalità di screening innovativa per HPV e cancro della cervice uterina,  per affrontare un “top killer” della donna in Africa, con testimonianze di studenti e ricercatori che hanno collaborato alla sua realizzazione.            
Seguirà la presentazione del nuovo libro “Global Health Essentials”, un progetto didattico diretto dall’Università Statale in collaborazione con più di 100 autori da tutto il mondo, con Lorenzo Moja dell’OMS che affronterà il tema “Salute globale - Il mercato malato”, e l’approfondimento sul progetto Sostenibilità e Agenda 2030 (SDG) in Ateneo.

Chiuderà la sessione una tavola rotonda con esponenti del mondo della cooperazione internazionale di Medici con l'Africa CUAMM, Fondazione Corti-Ospedale Lacor (Uganda), Fondazione Ivo de Carneri, Milano - Pemba (Tanzania), Mother Cabrini’s Missionary Sisters of the Sacred Heart of Jesus (MSC), Codogno - New York, e interventi del pubblico in sala.
 

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