Pubblicato il: 30/05/2024
Supermassive black hole.

Supermassive black hole.

La rivista Physical Review D pubblica uno studio che propone un meccanismo naturale per rimuovere la singolarità dei buchi neri, chiamato “atemporalità”. 

Le singolarità rappresentano uno dei problemi più rilevanti della fisica moderna e, in particolare, della relatività generale. Esse appaiono, a livello cosmologico, in forme come il Big Bang e il Big Rip e, a livello locale, come i buchi neri. In genere, si incontrano singolarità ogni volta che un sistema fisico sia caratterizzato da regimi di forte gravità. Nelle singolarità non è possibile formulare leggi fisiche consistenti e ovviamente le teorie perdono il loro potere predittivo. 

Nei buchi neri non c’è il tempo come lo conosciamo, nessun oggetto classico può entrarvi e per questo non sono divoratori di materia. Questo almeno è il risultato della ricerca, le cui conseguenze scientifiche e filosofiche sono estremamente rilevanti e danno la possibilità di definire una Fisica senza singolarità – ci racconta Silvia De Bianchi, docente di Logica e Filosofia della Scienza al dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”, autrice dell’articolo insieme a Salvatore Capozziello ed Emmanuele Battista dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.  

Il ruolo dell’atemporalità nei suoi aspetti concettuali è stato approfondito dalla professoressa De Bianchi nell’ambito del suo progetto ERC PROTEUS – Paradoxes and Metaphors of Time in Early Universe(s) (2018-2024) che si è occupato di definire diverse strategie nella cultura filosofica e scientifica nel rappresentare il tempo in relazione ai modelli di universo. 

Uno degli obiettivi più ambiziosi del progetto PROTEUS era quello di mostrare come una concezione più ricca di atemporalità, non come pura negazione del tempo o come eternità, ma come forma diversa dal tempo di computare o di ordinare progressioni, fornisse strumenti per il superamento di difficoltà concettuali presenti in alcuni ambiti della fisica teorica. Questo risultato è stato anche raggiunto mediante il Premio attrattività finanziato dalla Fondazione Cariplo – COSMOS (2021-2026), che ha condotto alla creazione del network internazionale di storia e filosofia della cosmologia, di cui anche Salvatore Capozziello fa parte, e che promuove un ampio spettro di attività multidisciplinari tra fisici e filosofi.

“Tra le attività di COSMOS - conclude Silvia De Bianchi - spicca la prossima conferenza biennale ‘History and Philosophy of Cosmology’, che si terrà in Statale dal 10 al 13 settembre 2024 e che vedrà la partecipazione di storici, filosofi e cosmologi, tra cui George Ellis. In quella sede, il gruppo di ricerca COSMOS presenterà i risultati del proprio lavoro sui fondamenti di fisica sin qui ottenuti e si confronterà con numerose comunità di riferimento nello studio di questioni concettuali alla base delle nostre teorie attuali sull’universo”.

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