Pubblicato il: 01/03/2022

L’Università degli Studi di Milano ha mosso i primi passi della campagna La Statale smoke-free per stili di vita liberi dal fumo in Università, l’azione intrapresa per diffondere conoscenza e consapevolezza sull'abitudine al fumo da parte della sua comunità studentesca, oltre che per proteggere la salute dei non fumatori e aiutare chi vuole smettere di fumare.

La campagna è partita infatti con l’invio agli studenti di un questionario per indagare le abitudini al fumo degli studenti che frequentano l’Ateneo, la percezione sul fumo in Ateneo e le attitudini di fumatori e non fumatori verso le iniziative intraprese finora dall'Università. Il questionario era suddiviso in quattro sezioni: abitudini al fumo, utilizzo di sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato, esposizione a fumo passivo, conoscenze e opinioni.  

L'infografica sul questionario rivolto agli studenti

L'infografica sul questionario rivolto agli studenti

Chi ha risposto al questionario?

Le risposte ricevute dagli studenti (con oltre il 60% di donne) sono state più di 7mila, tra fumatori e non, con circa 6.600 questionari utilizzabili per l’analisi statistica, e sono state elaborate presso il Laboratorio di Tossicologia Ambientale e Industriale del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, sotto la guida di Silvia Fustinoni, docente di Medicina del Lavoro dell’Ateneo, con la ricercatrice Laura Campo. L’età media è di 23 anni, con un minimo 18 e un massimo di 71 anni, in linea con i dati anagrafici degli studenti iscritti alla Statale di Milano. 

Le abitudini al fumo e l’impatto della pandemia

Il 64% dei partecipanti si è dichiarato non fumatore, il 19% fumatore di sigarette tradizionali, il 10% ex-fumatore, il 3% utilizzatore di sigaretta elettronica o prodotti a base di tabacco riscaldato e il 4% utilizzatore duale, cioè sigaretta tradizionale e sigaretta elettronica o prodotti a base di tabacco riscaldato. Si sono osservate notevoli differenze tra le facoltà: si fuma di più a Scienze Politiche Economiche e Sociali (SPES) (35%) e Giurisprudenza (33,6%) e di meno a Medicina e Chirurgia (19%) e Scienze del Farmaco (20,2%). La maggior parte ha iniziato a fumare perché influenzato dagli amici, per piacere o per stress e senso di emancipazione. La pandemia da Covid-19 ha cambiato le abitudini al fumo del 18% degli studenti: tra questi, il 58% ha smesso di fumare o ha diminuito il numero di sigarette tradizionali o elettroniche al giorno, mentre il 33% ha iniziato a fumare o ha aumentato il numero giornaliero di sigarette tradizionali o elettroniche.

Sigaretta tradizionale, elettronica o a base di tabacco riscaldato?

Le sigarette elettroniche o i prodotti base di tabacco riscaldato sono utilizzate principalmente perché ritenute un’alternativa alla sigaretta tradizionale (43 e 46%), perché sono di moda o per curiosità (35 e 29%) e perché sono ritenute meno pericolose per la salute rispetto alla sigaretta tradizionale (34% e 43%). 

Fumo passivo sì o no?

Riguardo al fumo passivo, il 41% dei partecipanti ha dichiarato di essere stato esposto a fumo passivo nell’ultima settimana. Il fumo passivo di sigaretta tradizionale è ritenuto dannoso per la salute dal 94% dei rispondenti, mentre solo il 56% ritiene dannoso per la salute il fumo passivo da sigaretta elettronica o da tabacco riscaldato.

Le conoscenze sulla normativa nazionale e le opinioni sulle iniziative esistenti in Statale

Gli studenti sono ampiamente a conoscenza delle normative nazionali sul fumo, ad esempio il 96% conosce il divieto di fumo al chiuso nei locali pubblici, il 90% sa che è vietato gettare mozziconi per terra e il 79% sa che è vietato fumare in auto in presenza di bambini. Risultano invece poco conosciute le normative che riguardano la scuola: solo il 48% sa che una legge nazionale proibisce il fumo sia di sigaretta che di sigaretta elettronica e prodotti a base di tabacco riscaldato nelle aree all’aperto di pertinenza delle scuole e delle Università e solo il 51% è a conoscenza del Regolamento di Ateneo che recepisce questa normativa. I partecipanti si sono infine dimostrati favorevoli ad accogliere nuove iniziative dell’Ateneo per proteggere la salute dei non fumatori e per aiutare chi vuole smettere di fumare: il 64% vorrebbe maggiori controlli sui divieti di fumo esistenti, il 54% percorsi per smettere di fumare dedicati agli studenti, il 40% delle campagne informative sui danni del fumo e il 25% specifici corsi sulle tematiche del fumo. 

I passi successivi della campagna “La Statale smoke-free per stili di vita liberi dal fumo in Università” saranno la realizzazione di azioni di sensibilizzazione verso i danni del fumo e il lancio di un progetto che coinvolgerà altri atenei sul territorio lombardo e nazionale.

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