Il gruppo di studentesse e studenti arrivati a Linate - Foto Università Statale di Milano
L'Università Statale di Milano ha accolto l'1 ottobre, con una folta presenza di docenti e personale di Ateneo, i primi 13 studenti e studentesse palestinesi arrivati da Gaza per studiare all'Università Statale di Milano grazie alle borse di studio del progetto IUPALS della CRUI e Ministero dell'Università e della Ricerca, a cui l'Ateneo ha aderito fin da subito.
Ad accompagnarli fino a Milano, dove sono atterrati nella tarda serata dell'1ottobre all'aeroporto di Linate, il prorettore ai Servizi per gli studenti, Stefano Simonetta con Monica Delù, responsabile dell'International Welcome Desk Office di Ateneo.
All'arrivo, a rappresentare la governance, anche il vice rettore Giovanni Onida, il prorettore Carlo Fiorio, la delegata al Public Engagement, Silvia Romani.
Per i nuovi studenti dell'Ateneo, ospitati nelle residenze universitarie, inizia un nuovo percorso con il supporto del personale di Ateneo, già ieri sera presente e fortemente impegnato a predisporre la migliore accoglienza e le migliori condizioni per l'avvio della loro carriera universitaria in Statale.
L'operazione è stata possibile grazie a Ministero dell'Università e della Ricerca e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Si sono mobilitati attivamente per garantire il corridoio accademico: la Guardia di Finanza, la Protezione Civile e il Meccanismo Europeo di Protezione Civile, il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme, l’Ambasciata d’Italia in Giordania, l’Unità di Crisi della Farnesina, le Scuole di Terrasanta e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Uno degli studenti palestinesi arrivati da Gaza con la rettrice Marina Brambilla e il prorettore Stefano Simonetta
"Accogliamo questi ragazzi con una gioia immensa, dopo una lunga attesa scandita da preoccupazione e speranza in eguale misura - commenta la rettrice Marina Brambilla che con il prorettore Simonetta ha incontrato oggi in Rettorato uno degli studenti -. È una giornata bellissima per la Statale, un riconoscimento del diritto all'istruzione di ogni giovane che in questo caso significa anche diritto alla cura, alla sopravvivenza, alla vita.
Sentiamo profondamente la responsabilità di corrispondere pienamente alla speranza di questi ragazzi, al loro diritto di realizzare i propri sogni. Un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti i giovani ragazzi, in ogni parte del mondo. Ci adopereremo con ogni mezzo per accoglierli con la cura e l'attenzione che meritano: anche i nostri studenti si stanno mobilitando in ogni modo in queste ore per essere loro vicini, ben consapevoli della ricchezza che la loro presenza porterà alla nostra comunità".
L'incontro con la rettrice l'1 dicembre in Statale
Nuovi arrivi in Statale
A circa due mesi dai primi arrivi, altri 8 tra studenti e studentesse palestinesi sono arrivati a Milano per studiare in Statale grazie alle borse di studio messe a disposizione dall'Ateneo. Complessivamente salgono quindi a 21 gli studenti oggi in Statale e altre 10 borse sono state già stanziate per altri giovani provenienti da Gaza. L'Ateneo ha anche attivato una raccolta fondi per sostenere studenti e studentesse palestinesi.
"Anche i nuovi giovani arrivati da Gaza sono impegnati in tutte le aree disciplinari, da quella medica, a quella economica e umanistica. Siamo contenti di essere riusciti a dare a questi ragazzi e ragazze l'occasione di proseguire gli studi, interrotti traumaticamente dalla guerra. Vogliamo continuare a essere un presidio ci cultura e formazione, ma anche di civiltà. L'università deve essere capace di creare ponti", ha detto la rettrice Marina Brambilla che, insieme al prorettore Stefano Simonetta, ancora una volta impegnato di persona nell'accompagnarli in Italia, ha incontrato l'1 dicembre, in Rettorato, i nuovi arrivati.
"Li vogliamo sostenere nello studio, su cui loro sentono una grande responsabilità nel voler dimostrare che si sono meritati questa opportunità, ma anche nel loro inserimento nella nostra comunità. L'invito che abbiamo rivolto a loro è a studiare, ma anche a vivere e integrarsi al meglio", ha detto ancora la rettrice.
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